Stop alla sosta selvaggia sulla ciclabile del Corso, il Comune installa le parigine
Primo atto del progetto di riqualificazione dell'area voluto dall'assessore ai lavori pubblici Giorgio Cisini. Le parigine impediranno alle automobili di sostare sulla pista ciclabile tra il Dolmen e piazzale Genova
Su un largo tratto di corso Vittorio Emanuele, dalla mattina dell’8 luglio, il Comune di Piacenza ha iniziato a installare le “parigine”, dando così avvio alla prima fase del progetto di riqualificazione dell’area.
Dopo numerose proteste avanzate dai cittadini, che a qualunque ora del giorno e della sera erano costretti a vedere automobili in sosta sulla pista ciclabile tra il Dolmen e piazzale Genova, negli scorsi mesi l’assessore ai lavori pubblici Giorgio Cisini aveva illustrato un progetto di riqualificazione dell’intera area. Le parigine proteggeranno il transito delle bici su quel tratto. Una Rotonda in via Venturini e il senso unico dal liceo Respighi al Dolmen saranno invece alcuni dei cambiamenti più importanti all’assetto viabilistico del centro. Si istituirà inoltre un senso unico di marcia per i veicoli dalla rotonda della statua di Sant’Antonino (vicino al liceo Respighi) fino al Dolmen sull’inizio dello Stradone Farnese. Comprese in questo tratto a senso unico anche via Beverora (liceo Colombini) e via Venturini.
«Era assolutamente necessario intervenire - ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Giorgio Cisini – perché non si riusciva a proteggere la pista ciclabile, malgrado i tanti appelli, in nessun modo. Ora la ciclabile è stata messa in sicurezza e questo è il primo passo del progetto di riqualificazione che coinvolgerà non solo questo tratto ma anche via IV° Novembre e via XXIV Maggio. Inoltre realizzeremo una seconda pista ciclabile su Barriera Genova e di conseguenza ridurremo la sede stradale: sarà inevitabile avere un senso unico di marcia. Prima però vogliamo fare sperimentazioni e vedere i flussi di traffico su quest’area, oltre a discutere con i residenti e i commercianti degli interventi».
