rotate-mobile
Cronaca Pontenure

Integrazione sociale, l'Arco festeggia la conclusione di nove mesi di lavoro

Si è concluso con un evento finale a Villa Giarona di Pontenure il Progetto GPS della cooperativa sociale L’Arco, che ha riunito durante la mattinata conclusiva di sabato 29 giugno le istituzioni partner e gli operatori, i ragazzi, le associazioni e i genitori coinvolti nel progetto

Si è concluso con un evento finale a Villa Giarona di Pontenure il Progetto GPS della cooperativa sociale L’Arco, che ha riunito durante la mattinata conclusiva di sabato 29 giugno le istituzioni partner e gli operatori, i ragazzi, le associazioni e i genitori coinvolti nel progetto.

I risultati di nove mesi di lavoro sono stati presentati attraverso un video, la mostra fotografica “Integrazione: word in progress” e le testimonianze dirette di chi ha realizzato gli interventi rivolti a famiglie e giovani stranieri e italiani per favorire i processi di inclusione sociale e partecipazione civica dei cittadini. All’interno della sala dell’incontro, inoltre, alcuni colorati pannelli riportavano una sintesi di tutto il lavoro e dei soggetti coinvolti:  1 ente capofila, L’Arco, 7 partner di progetto, 2 partner sostenitori, 60 genitori, 550 ragazzi, oltre 50 associazioni e istituzioni coinvolte, 8 tavoli territoriali, 5 gruppi di giovani ricercatori, 7 gruppi di studio extra-scolastico, 7 sportelli per l’orientamento formativo e scolastico, 6 istituti scolastici comprensivi, 25 operatori sociali, 1 psicologo di comunità, 1 ricercatore sociale, 3 mediatori culturali, oltre 100 intervistati provenienti, con i ragazzi e genitori partecipanti al progetto, da 33 diversi Paesi.

Presenti per i referenti dei partner istituzionali gli Assessori Giampiero Castagnola per il Comune di Gropparello, Alessandro Tondelli per il Comune di Carpaneto, Angelo Mussi per il Comune di Fiorenzuola, Enrico Scaravella e la consigliera Martina Affaticati per il Comune di Monticelli. Dopo i saluti iniziali un gruppo di operatori L’Arco ha illustrato quanto realizzato all’interno delle quattro azioni del progetto svolte negli otto comuni coinvolti: costituzione di una rete territoriale di soggetti impegnati sul tema dell’integrazione, attività di sostegno e orientamento scolastico per studenti di scuola primaria e secondaria e le loro famiglie, formazione di gruppi di giovani ricercatori sul tema dell’integrazione, attivazione di percorsi di sostegno alla genitorialità per le famiglie del territorio.

Ognuno di loro ha sintetizzato con una parola la propria esperienza: coraggio, futuro, rete, inclusione, scuola, nazionalità, scambio, donna, speranza… Alcuni hanno portato con sé un testimone di quanto vissuto in questi mesi, come Mitreva Zaklina, la mamma macedone in Italia con il marito e i due figli, che ha raccontato emozionata la gioia di essere stata accolta e ascoltata dal gruppo di operatori e genitori, o i ragazzi di Lugagnano che hanno parlato della propria esperienza di ricerca sull’integrazione nel proprio comune. Tutti gli altri ragazzi che hanno realizzato le ricerche sono invece comparsi all’interno del video proiettato, che ha ripreso parte dei cinque video dei ragazzi di Monticelli, Fiorenzuola, Sarmato, Carpaneto e Lugagnano, in cui i giovani hanno intervistato cittadini italiani e stranieri restituendo uno scorcio del processo di integrazione in atto sul territorio di Piacenza.

Al termine della mattinata, tavola rotonda moderata da Stefania Mazza dell’Arco per un confronto su integrazione e interculturalità con Rita Parenti dell’associazione Mondo Aperto, Edvin Shehu e Hanene Jemili della cooperativa sociale L’Ippogrifo, Ennio Ripamonti dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, Andrea Rampini dell’agenzia di ricerca sociale Codici.

Per il pubblico, infine, il report del progetto GPS, con una panoramica su quanto realizzato negli 8 Comuni coinvolti e le voci riportate degli operatori e delle persone che hanno fatto parte del percorso, e un omaggio particolare. Ai presenti, infatti, è stato donato un vasetto contenente una manciata di semini e tutto l’occorrente per farli crescere e fiorire, accompagnati da una frase evocativa stampata su un bigliettino: “Ognuno di noi è come un seme. E’ importante prendersi cura del seme giorno per giorno, perché cresca e sia libero di diventare pianta, qualunque essa sia”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Integrazione sociale, l'Arco festeggia la conclusione di nove mesi di lavoro

IlPiacenza è in caricamento