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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

«Internet non sostituisce la vita reale»: studenti piacentini a lezione di "social"

Cristina Fagone, vicequestore aggiunto della polizia di stato del compartimento della polizia postale di Bologna: «L'intento di "Una vita da social" è quello di girare l'Italia e rendere i ragazzi più consapevoli delle conseguenze di azioni che sembrano soltanto virtuali ma che in realtà hanno una ricaduta sulla vita reale»

«L'intento di "Una vita da social" è quello di girare l'Italia - spiega Cristina Fagone, vicequestore aggiunto della polizia di stato del compartimento della polizia postale di Bologna - e rendere i ragazzi più consapevoli delle conseguenze di azioni che sembrano soltanto virtuali ma che in realtà hanno una ricaduta sulla vita reale. Internet deve essere qualcosa che integra la loro vita e non che la sotituisce».  A Piacenza il truck di "Una vita da social" che gira tutta l'Italia per fare lezioni frontali sui social, sul loro uso corretto e per cercare di far diminuire gli episodi di cyberbullismo sarà sul Pubblico Passeggio per tutta la giornata di mercoledì 28 ottobre (dalle 9 del mattino). Sono state coinvolte nove classi medie e superiori di Piacenza che assisteranno alle lezioni e riceveranno consigli dagli esperti. L'iniziativa vede la collaborazione tra l'ufficio scolastico territoriale e la polizia postale. In due anni in tutta Italia sono stati incontrati 150mila studenti.

«Questa campagna educativa itinerante - continua il vicequestore aggiunto della polizia di stato - è stata fortemente voluta dalla polizia di stato. Vogliamo spiegare ai ragazzi che devono essere gelosi della loro privacy e della loro intimità perché si sta diffondendo il fenomeno del sexting, ovvero l'abitudine di diffondere immagini intime su internet». Alla presentazione dell'iniziativa è intervenuto anche il giocatore di pallavolo e capitano di Lpr Volley, Hristo Zlatanov, lui stesso vittima di un brutto episodio su internet: «Bisogna stare attenti perché internet è un ottimo mezzo per stare vicini alle persone lontane ma è anche una ragnatela dove si può cadere facilmente e questo può succedere sia agli adulti che ai ragazzi». 

«Noi dobbiamo difendere e tutelare - afferma il questore Salvatore Arena - la vita reale. Ho raccomandato ai ragazzi di essere sempre attenti quando navigano su internet, soprattutto quando condividono alcune informazioni particolari. Un altro tema importante è quello del cyberbullismo: molti giovani hanno pagato a caro prezzo, a volte anche con la vita, l'essere stati additati su internet e sui social network». 

La campagna educativa 

E' ripartita da Ponticelli (Napoli) la più importante e imponente campagna educativa itinerante (57 tappe) realizzata dalla Polizia di Stato e dal ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca nell'ambito del progetto "Generazioni Connesse" del Safer Internet Center Italia, sulla sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della rete. Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni, co-finanziato da quest'anno dalla Commissione europea, che lo ha riconosciuto come una delle migliori "best practices" in Europa.

Nel corso delle due edizioni precedenti ha raccolto un grande consenso: gli operatori della polizia postale e delle comunicazioni hanno incontrato circa 150milla studenti nelle piazze e 800mila nelle scuole, 25mila genitori, 10.800 insegnanti per un totale di 2.800 istituti scolastici, 18mila chilometri percorsi e oltre 130 città raggiunte sul territorio. Ancora una volta le istituzioni scendono in campo insieme ad associazioni, aziende e società civile per un solo grande obiettivo: fare in modo che i gravissimi episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non avvengano più.

Da Napoli a Milano passando per tante città tra cui L'Aquila, Pescara, Pesaro, Rimini, Modena, Parma e Piacenza gli operatori della polizia postale, attraverso un truck allestito con un'aula didattica, incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età. Secondo una ricerca di Skuola.net, realizzata per la polizia di stato, su un campione di circa 4mila studenti di scuole medie e superiori, 2 studenti su 3 affermano che le proprie competenze digital provengono in tutto o quasi da esperienze di apprendimento extra scolastico. Solo l'8% degli intervistati attribuisce alla scuola un ruolo fondamentale nell'alfabetizzazione informatica.

Da questi dati si evince l'importanza delle attività di formazione e sensibilizzazione che, nell'anno passato, hanno coinvolto una buona fetta ma non la totalità degli studenti. Sempre secondo la ricerca di Skuola.net, il 58% degli studenti, nell'anno scolastico 2014/2015, non ha ricevuto dalla scuola incontri di formazione sull'uso consapevole della rete. La restante parte invece ha potuto usufruire di queste opportunità formative, anche se 1 si 4 ha deciso di non prendervi parte.

I social network infatti sono ormai diventati uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager.
 La stessa polizia di stato, quotidianamente, interagisce con i cittadini attraverso le pagine Facebook dell'agente Lisa e della Polizia di Stato, nonché con il profilo Twitter istituzionale. Preoccupa in maniera più forte il fenomeno del cyberbullismo: circa 2 ragazzi su 3 ritengono che fenomeni di questo tipo siano in aumento. Infatti la metà di loro ha avuto esperienza diretta o indiretta di fenomeni di questo tipo. Per questo motivo 4 su 5 accoglierebbero con favore incontri con esperti per formare gli studenti all'uso dei social. L'intera campagna educativa e le iniziative connesse sono inoltre condivise sulla pagina Facebook "Una vita da social" che, nel corso dell'ultimo anno, ha raggiunto 700mila visualizzazioni settimanali sui temi della sicurezza online.

"Una vita da social"©IlPiacenza

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