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Inchiesta per corruzione

Castelli per primo davanti al gip: «Solo dichiarazioni spontanee, è convinto di avere fatto il bene di Cerignale»

In tribunale gli interrogatori di garanzia degli ex sindaci di Cerignale e Corte Brugnatella. Castelli si avvale della facoltà di non rispondere, l'avvocato: abbiamo chiesto la scarcerazione. No comment dagli avvocati di Guarnieri

All'indomani degli interrogatori di garanzia degli imprenditori Nunzio Susino e Maurizio Ridella arrestati e alle Novate nell'ambito della maxi inchiesta anti corruzione e finiti nei guai insieme ad alcuni sindaci, geometri e dirigenti comunali, il 15 febbraio è stata la volta di Massimo Castelli e Mauro Guarnieri, rispettivamente ora ex sindaci di Cerignale e Corte Brugnatella, anche loro in carcere. Accompagnati in tribunale intorno alle 9 dalla polizia penitenziaria, sono comparsi davanti al gip Sonia Caravelli, e ai pm Matteo Centini ed Emilio Pisante.  

Anche Massimo Castelli si è avvalso della facoltà di non rispondere. I suoi avvocati Stefano Marchesi e Gaetano Lecce hanno presentato istanza di scarcerazione chiedendo gli arresti domiciliari. Su questa richiesta il gip si esprimerà nelle prossime ore.

«Il mio cliente ha rilasciato spontanee dichiarazioni - ha sottolineato al termine l'avvocato Marchesi - ma al momento si è scelto di non rispondere perché l'ordinanza del tribunale è particolarmente complessa e strutturata in modo approfondito, quindi vi è la necessità anche da parte del nostro cliente di fare mente locale e andare a ripercorrere in memoria tutti gli eventi che si sono succeduti in parecchio tempo».

«Lui è assolutamente convinto di aver fatto tutto nell'interesse della piccola comunità del comune di Cerignale: questa è la sua convinzione personale. Poi ovviamente andrà a chiarire tutti gli aspetti formali del caso».

No comment invece da parte dei difensori di Mauro Guarnieri, gli avvocati Luigi Salice e Romina Cattivelli. L'ex sindaco di Corte Brugnatella è stato a colloquio col gip e i pm per circa un'ora.

Nel frattempo le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo guidati dal maggiore Lorenzo Provenzano, coordinati dai sostituti procuratori Matteo Centini ed Emilio Pisante proseguono senza sosta. Nel mirino sono finiti più di cinquanta appalti pubblici. Nelle perquisizioni sono stati infatti sequestrati decine di faldoni riguardanti cantieri e opere pubbliche che ora dovranno essere esaminati.

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