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Cronaca

«Iren negli anni ha alzato la conflittualità»: presidio sindacale anche a Piacenza

Presidi di Cgil, Cisl e Uili e le federazioni rappresentative di Igiene Ambientale e del Gas Acqua, alle sedi dei comuni capoluogo per sensibilizzare le amministrazioni comunali azioniste di maggioranza del Gruppo Iren

Durante l’ultima settimana di ottobre: il 26 a Parma, il 27 a Piacenza e il 29 a Reggio Emilia si terrano presidi di Cgil, Cisl e Uili e le federazioni rappresentative di Igiene Ambientale e del Gas Acqua, alle sedi dei comuni capoluogo per sensibilizzare le amministrazioni comunali azioniste di maggioranza del Gruppo Iren, nonché sottoscrittrici del patto regionale per il lavoro e per il clima recentemente sottoscritto alla Regione Emilia Romagna, nell'ottica di un confronto non ulteriormente rinviabile su tutte le società del gruppo Iren (IREN Spa, IREN Mercato, IREN Ambiente, IREN Energia, IREN Rinnovabili, IREN Laboratori, IRETI, Iblu, San Germano Spa, UHA), presenti anche in diverse città del Nord Italia . Dalle ore 11 alle ore 12.30 saranno indette conferenze stampa territoriali e verrà effettuato volantinaggio per informare e sensibilizzare i cittadini su queste problematiche, perché le stesse sono direttamente legate alle tasse da loro pagate e alla qualità dei servizi pubblici essenziali a loro erogati. A Piacenza l’iniziativa sindacale si svolgerà in Largo Battisti il 27 ottobre dalle ore 11. 

«Come organizzazioni sindacali - si legge in una nota - in questi anni, a partire dal dicembre 2016 in occasione dalla disdetta unilaterale da parte di Iren della contrattazione di secondo livello, abbiamo a più riprese posto il tema di un progressivo indebolimento della capacità degli enti locali di intervenire tanto sulla traiettoria strategica delle imprese Iren quanto sull'indirizzo degli investimenti e per la risoluzione delle problematiche, anche di natura sindacale, che negli anni abbiamo affrontato». 

«Iren - proseguono i sindacati - ha progressivamente alzato la conflittualità soprattutto nel territorio emiliano, puntando su una eccessiva esternalizzazione e  frammentazione dei servizi tramite subappalti e venendo meno al rispetto delle condizioni contrattuali normative e retributive per i lavoratori impiegati complessivamente nel nostro territorio tramite l'introduzione di un diverso regime salariale per i nuovi assunti.   È ormai noto che proprio nelle filiere più frammentate e meno controllabili degli appalti e dei subappalti si trovi il terreno più fertile per la diffusione di fenomeni di sfruttamento della manodopera, dumping contrattuale, discontinuità occupazionale, infortuni gravi e gravissimi sul lavoro, malattie professionali. Ad oggi Iren rifiuta la definizione con le organizzazioni sindacali di Protocolli di regolazione degli Appalti e rifiuta un confronto completo e trasparente sulla gestione delle gare raccolta e gestione rifiuti e dell’acqua».

«Sul fronte dell'Igiene Ambientale, - concludono -  inoltre, Iren, assieme alle aziende del settore, manifesta rigidità rispetto al rinnovo del contratto nazionale del lavoro di settore. Per questa ragione è stato proclamato uno sciopero nazionale per il prossimo 8 novembre. Infine, le multiutilities, in una fase così complessa  di gestione dell’emergenza COVID – 19, dovrebbero  orientare il proprio operato ad una chiamata di  responsabilità sui temi della salute e della sicurezza: al contrario IREN - senza alcun confronto con Rsu, Rls e Sindacati - ha ordinato un massivo rientro in servizio di tutte le forze impiegatizie, senza valutare l’impatto sulla gestione degli spazi condivisi, delle problematiche di conciliazione vita e lavoro né sulla mobilità delle cittàcreando peraltro criticità anche nei comitati sicurezza voluti dal Governo».

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