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Cronaca

iSentinelli, Arcigay e Uds: «Le Sentinelle in piedi sono aggregatori di violenza e intolleranza»

Non si placa la polemica dopo la manifestazione del 6 dicembre in piazza Duomo del movimento "Sentinelle in piedi" di Piacenza. In merito alla questione arrivano tre interventi: quello di Davide Bombini, co-promotore del contro sit-in de "i Sentinelli"; quello del circolo Arcigay l'Atomo e la presa di posizione dell'Unione degli studenti di Piacenza

Non si placa la polemica dopo la manifestazione del 6 dicembre in piazza Duomo del movimento “Sentinelle in piedi” di Piacenza. In merito alla questione arrivano tre interventi: quello di Davide Bombini, co-promotore del contro sit-in de “i Sentinelli”; quello del circolo Arcigay l’Atomo e la presa di posizione dell’Unione degli studenti di Piacenza.

«Sono Davide Bombini, co-promotore della manifestazione contro l'omofobia di sabato pomeriggio in Piazza Sant'Antonino, regolarmente segnalata alla questura di Piacenza. Vorrei rispondere a titolo personale alle sconcertanti falsità contenute nel comunicato delle sentinelle in piedi pubblicato da voi.
Leggo con simpatia il tentativo di addossare ai contestatori delle sentinelle il clima di violenza costituitosi sabato in Piazza Duomo. Le sentinelle in piedi si mascherano da difensori della libertà d'espressione, purché ci si esprima come loro, purché si sia in linea col loro pensiero, purché si sia pronti a difenderlo senza se e senza ma, accettando le aggressioni fisiche compiute dai neofascisti nello "loro" spazio, nella "loro" piazza.

È caduta la maschera di "pacifici ed educati", le sentinelle in piedi sono aggregatori di violenza e intolleranza. Non ho letto alcuna dichiarazione di condanna nei confronti di quel ragazzo che ha colpito in volto il consigliere comunale Pallavicini, non una parola.

Noi, cittadini liberi, abbiamo vissuto Piazza Sant'Antonino come luogo di condivisione, di apertura verso tutte le idee e tutte le manifestazioni. Abbiamo donato fiori, abbracci e condiviso pensieri, senza rispondere alle provocazioni di pochi singoli, che ci hanno chiamato "malati", "froci" e altre amenità che non credo di dover riportare.

Quando leggo che le sentinelle non si dichiarano "contro", mi sento disorientato. Non sono quelle stesse sentinelle che scendono in piazza contro il ddl Scalfarotto, contro i matrimoni omosessuali, contro il diritto all'aborto?
Per altro, essere "contro" non è un male assoluto, basta avere l'onesta di prendersene le responsabilità.

Invito gli organizzatori delle sentinelle in piedi a rivalutare cosa vogliano ottenere, perché se è la libertà il loro messaggio, sino a ora hanno solo chiamato a sé quelle persone che credono che la repressione fisica sia la soluzione per risolvere i conflitti.

Un ultimo appello ai Piacentini: respingete la violenza, unitevi ai vostri concittadini che credono in una città inclusiva e solidale. La società cresce col dialogo, l'apertura e la condivisione, non rimanendo fermi e zitti, isolati dal mondo e attorniati da violenza repressiva».

«Sabato 6 dicembre, per la prima volta - si legge nella nota del circolo Arcigay l’Atomo - i Sentinelli sono arrivati a Piacenza per contromanifestare alle più note Sentinelle in Piedi, che da circa un anno si sentono in dovere di contrastare l'eccessiva deriva "gay friendly" del nostro paese e della nostra politica. Deriva che, nei fatti, in Italia non ha ancora prodotto nessuna delle tanto temute leggi che in buona parte del mondo occidentale si danno per scontate da diversi anni. Come Arcigay, a Piacenza, avevamo già organizzato iniziative di sensibilizzazione in occasione dei raduni delle Sentinelle in Piedi, ma vorremmo precisare che - in questa occasione - abbiamo semplicemente aderito alla manifestazione organizzata da i Sentinelli, che è stata messa in piedi e gestita in completa autonomia.

E questo, secondo noi, è un dato importante, perchè vuol dire che le tante persone che hanno voluto contribuire alla manifestazione con la loro presenza, lo hanno fatto soprattutto come privati cittadini e non per senso di appartenenza a questa o a quella associazione, anche se diverse realtà associative della città erano ben riconoscibili (a partire dall'Unione degli Studenti). Un altro dato che ci sembra molto interessante è che il taglio spontaneo, allegro, colorato e "giovane" della manifestazione de i Sentinelli era in netto contrasto con quello delle Sentinelle in Piedi, mettendo in luce che - forse - le differenze fra i due gruppi non erano solo nei messaggi che hanno voluto veicolare, ma anche di tipo generazionale e di approccio alla vita in generale. Quello che ci ha stupito di più, in effetti, è stata proprio la grande adesione ad una manifestazione messa in piedi nel giro di una settimana, senza che ci fossero alle spalle realtà ramificate, appoggi importanti e marchi depositati, come nel caso delle Sentinelle. E questo dal nostro punto di vista è sicuramente un segnale positivo per questa città, che fa ben sperare per il futuro.

Certo dispiace sapere che un occasione di confronto come questa sia stata rovinata da alcuni tafferugli presso la postazione delle Sentinelle, peraltro partiti da esponenti di estrema destra già noti alle forze dell'ordine. Per quel che ci riguarda prendiamo le distanze da ogni forma di violenza e manifestiamo la nostra solidarietà a chi è rimasto vittima di questo sgradevole episodio».

Così invece l’Unione degli studenti di Piacenza: «Sabato 6 dicembre c'è stata la silenziosa veglia delle sentinelle in piedi in piazza Duomo. Insieme a tanti altri cittadini, siamo scesi in piazza per dimostrare che Piacenza rifiuta e rifiuterà sempre omofobi e fascisti (insieme alle sentinelle c'erano appartenenti dei gruppi neofascisti di Forza Nuova).

Non possiamo accettare chi rivendica il diritto di discriminare, chi pretende di giudicare cosa è naturale o cosa no, quale famiglia va bene e quale no, quale amore è giusto e quale sbagliato.
Le sentinelle dicono che "la famiglia naturale è fondata sull'unione tra uomo e donna"? Noi pensiamo che non sia naturale non accettare le altre forme d'amore e d'essere, noi pensiamo che non sia naturale l'intolleranza, l'odio,la discriminazione. Noi pensiamo che non sia naturale, nè accettabile in democrazia, negare diritti agli altri, con la pretesa di affermare la propria opinione.
Noi pretendiamo pari diritti a tutt*, rivendichiamo per tutt* la dignità di essere e di amare, di vivere la propria identità e sessualità».

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