rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Un pool di esperti per dire se è il vero Klimt: «Avremo i risultati in pochissimo tempo»

La procura ha aperto un fascicolo per ricettazione a carico di ignoti. Sinergia tra polizia e carabinieri insieme al Tpc di Bologna e al ministero dei Beni Culturali. Intanto si indaga sul luogo del ritrovamento

Sarà un pool di esperti, anche tramite analisi altamente scientifiche, a fare luce sulle singolari, e a tratti misteriose, circostanze del casuale ritrovamento del Klimt avvenuto il 10 dicembre nel giardino della Ricci Oddi, oltre ovviamente sulla sua autenticità, che allo stato attuale appare comunque probabile. Il sostituto procuratore Ornella Chicca coordina tutta l'indagine, e ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato per ricettazione. Al momento a carico di ignoti. Sono certamente tanti gli interrogativi a cui bisognerà dare una risposta.

klimt custodi-2IL POOL - In campo c'è un gruppo di lavoro interforze composto dagli agenti della Squadra mobile di Piacenza, dai colleghi del Nucleo investigativo di viale Beverora, e dagli esperti del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell'Arma dei carabinieri (Ntpc). Il comandante dell'Ntpc di Bologna, il maggiore Giuseppe De Gori, la mattina dell'11 dicembre è arrivato in procura a Piacenza per parlare con il pm. Insieme a lui la dirigente della Mobile di Piacenza Serena Pieri e il comandante del Nucleo investigativo, il capitano Giuseppe Pischedda.

AUTENTICITÀ' - Se si tratti veramente del "Ritratto di Signora" rubato nel 1997 lo dovranno stabilire da un lato le analisi tecniche scientifiche sulla tela, ma anche e soprattutto esperti d'arte. Del caso si interesseranno quindi, già nelle prossime ore, esperti del ministero dei Beni Culturali che effettueranno le perizie sulla tela ritrovata casualmente nel giardino della Ricci Oddi. Il valore dell'opera, se autentica, è considerato inestimabile.

ANALISI SULLA TELA - Come prima cosa la tela ritrovata dai giardinieri all'interno di una scaffa sarà passata al microscopio e non solo. Complesse analisi di laboratorio ne certificheranno l'età, che ci si augura sia compatibile con la datazione del quadro originale che risale al 1916-17. Il lavoro dei tecnici sarà supportato ovviamente dai massimi esperti d'arte grazie all'interessamento del Ministero dei Beni Culturali che disporrà una serie di perizie.

IL LUOGO DEL RITROVAMENTO - Gli inquirenti nelle prossime ore focalizzeranno la loro attenzione anche sul luogo del ritrovamento. Verranno analizzati vari parametri (dimensioni, luce, umidità, etc) all'interno della scaffa dove era nascosto il quadro che è apparso molto ben conservato. Un lavoro che servirà a capire se la sua presunta permanenza per 22 anni all'interno di quel "buco nel muro" sia compatibile con le condizioni in cui è stato trovato, oppure se - al contrario - sia più plausibile che vi sia stato posto in un secondo momento.

IL SACCO DELL'IMMONDIZIA - L'attenzione degli esperti riguarderà anche il sacco nero dell'immondizia dentro cui era avvolto il quadro trovato dai giardinieri, che pare riporti ancora la scritta "Tesa" (la ex municipalizzata piacentina, poi diventata Enìa e successivamente l'attuale Iren): un elemento altrettanto importante per ricostruire l'esatta dinamica temporale di tutta la vicenda.

L'INTERVISTA AL MAGGIORE DE GORI DELL'NTPC DI BOLOGNA

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Un pool di esperti per dire se è il vero Klimt: «Avremo i risultati in pochissimo tempo»

IlPiacenza è in caricamento