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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

«L’Amministrazione non ha mai investito sulla sicurezza»

Sulpl: «A distanza di poco più di un anno la municipale è di nuovo senza un comandante. Vogliamo che il prossimo comandante arrivi per restare a lungo, e soprattutto che la scelta non ricada nuovamente su un dirigente amministrativo. La sicurezza non si realizza con spot elettorali e propagandistici»

«Per rappresentare metaforicamente la situazione in cui è ricaduto il Comando di Polizia Municipale di Piacenza potremmo scomodare l’Alighieri: "Nave sanza nocchiere in gran tempesta".  Sembra assurdo, eppure ci risiamo: il corpo di Polizia Municipale di Piacenza, quindi di una città capoluogo di provincia, a distanza di poco più di un anno è di nuovo senza un comandante. Se andiamo indietro, neanche di tanto, dal 2009 ad oggi si sono succeduti i Comandanti Elsa Boemi, Massimiliano Campomagnani, Renza Malchiodi e prima di Stefano Poma addirittura un Dirigente Amministrativo, Carini, nominato contro quanto prescritto dalla Legislazione vigente». Si legge in una nota del sindacato Sulpl.

«A tale proposito è interessante far notare che una recentissima sentenza del Consiglio di Stato, Sez. V, n. 2607 datata 14.05.2013 che insieme a tutte le precedenti dello stesso Consiglio e dei Tribunali Amministrativi Regionali di uguale indirizzo, ha enunciato tra gli altri un principio fondamentale relativo alla struttura del Corpo di Polizia Municipale e cioè che le funzioni e l'incarico di Comandante/Responsabile non sono assolutamente attribuibili a personale dirigente o a funzionari che non appartengano alla Polizia Locale e non in possesso dello specifico profilo professionale. Inoltre viene precisato che al vertice del Corpo di Polizia Municipale è posto un comandante  che ha la responsabilità del comando e ne risponde direttamente al sindaco, senza dover assecondare la volontà dell'assessore di turno. Non bisogna dimenticare che la Polizia Municipale è un organo di controllo dell’Amministrazione stessa, da qui l’importanza del suo buon funzionamento e stabilità. Negli ultimi anni nessun impegno di spesa è stato fatto per la Polizia Municipale e, va da sé, che i buchi di bilancio non sono certo stati causati dai dipendenti. Come sempre abbiamo sostenuto, rispetto al numero di dipendenti, Piacenza ha evidentemente troppi dirigenti, ben 17, lautamente retribuiti. L’ Amministrazione non ha mai investito in sicurezza».

«Questo non significa dare soldi ai suoi dipendenti, tutt’altro. Significa implementare il parco veicoli, ormai fatiscente, acquistare etilometri e strumentazioni all’avanguardia per il controllo del territorio, dare alla Municipale una sede idonea, finora promessa solo a mezzo stampa. Pensate che il nostro corpo da anni è relegato in una struttura che è nata per essere una scuola media; abbiamo una rimessa fatiscente e insalubre. La questione dei certificati medici non è stata ancora ultimata, dopo anni di discussione, nel frattempo molti colleghi, vista la mancanza di benessere organizzativo, hanno deciso di abbandonare il corpo facendo domanda di mobilità presso il Comune o altra Amministrazione».

«Ora che con il Comandante Poma dovevamo iniziare a tirare le somme e raccogliere i frutti di una parte del lavoro svolto, se ne va. Le promesse  e i farò non ci bastano più, vogliamo i fatti. La sicurezza  non si realizza con spot elettorali e propagandistici, vedi l'utilizzo che ne fa l'assessore Cugini, che fino a poco tempo fa vedeva il quartiere Roma come un'isola felice e senza alcuna problematica legata alla sicurezza o propagandando sulla stampa  il progetto della nuova sede del Comando che non si sa che tempi di realizzazione potrà avere. Implementare non significa rincorrere l'emergenza, ma programmare con criterio gli interventi, e ricordiamo che di tutto il lavoro svolto dalla Municipale solo la minima parte viene pubblicizzata ed evidenziata a solo ed esclusivo uso di propaganda. Vogliamo che il prossimo comandante arrivi per restare a lungo, e soprattutto che la scelta non ricada nuovamente su un dirigente amministrativo, ma su un addetto ai lavori». Concludono. 
 

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