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Cronaca

L’associazione pionieri e veterani Eni in città per conoscere “Pogam”, Politecnico e Drillmec

Si mantiene sostenuto l'interesse per il POGaM, il Piacenza Oil & Gas Museum inaugurato il primo ottobre dello scorso anno a Piacenza. Significativa visita del dottor Giovanni Paccaloni presidente dell'Associazione Pionieri e Veterani Eni (Apve)

Si mantiene sostenuto l’interesse per il POGaM, il Piacenza Oil & Gas Museum inaugurato il primo ottobre dello scorso anno a Piacenza. Significativa al proposito la visita del dottor Giovanni Paccaloni - Consulting International settore petroli, già Society of Petroleum Engineers, AGIP, ENI E&P, presidente dell’Associazione Pionieri e Veterani Eni (Apve), che a pochi giorni dall’elezione ha scelto di dedicare una intera giornata alla nostra città per una dettagliata conoscenza dell’importante ruolo che la nostra provincia ha avuto nella storia degli idrocarburi e che continua. La trasferta del Presidente Paccaloni ha compreso la visita al Polo Territoriale del Politecnico di Milano dove l’ing. Andrea Matti ha illustrato la logistica della struttura e i corsi di laurea volti a realizzare una sinergia positiva tra didattica, ricerca e trasferimento tecnologico per rispondere alle esigenze e alle caratteristiche del territorio.

L’ospite, accompagnato  da Nello Paterlini, Ezio Franceschini e Antonio Canonico, della sezione di Crema è stato guidato da Giuseppe Donato responsabile della sezione di Cortemaggiore - Fiorenzuola e da Germano Ratti del team POGaM. Al Museo di Storia Naturale il gruppo si è intrattenuto sulla sezione che esplora il tema della formazione degli idrocarburi dal punto di vista geologico e fornisce un quadro sinottico del settore, dividendo l’ammirazione con la sala sede della collezione mineralogica Giovanni Dosi che espone circa 1.600 esemplari di pietre e minerali, di cui alcuni molto rari, provenienti da 56 diverse nazioni.

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Nell’adiacente area del Politecnico (Urban Center) è seguito l’allestimento museale che approfondisce l’aspetto delle conoscenze tecniche e degli utilizzi del petrolio partendo dai primordi (periodo Romano Veleiate), per risalire sino alla fase “artigianale” dei secoli XV-XVIII e sviluppare, tra la fine dell’Ottocento e il Novecento, la fase industriale originando l’epopea petrolifera piacentina costituita di storie di pionieri, di mestieri, di studi scientifici e tecniche esplorative anche lontane nei secoli che hanno avuto protagonista la Provincia di Piacenza con le località Montechiaro, Montechino, Gratera, Podenzano e altre, sino al boom petrolifero di Cortemaggiore.

All’ORIZZONTE il “POGaMESchool”

Nel corso della visita si è parlato anche della mission del POGaM mirata alla realizzazione di un Polo di Formazione (denominato POGaMESchool) tecnica con periodiche azioni rivolte a diplomandi e laureandi a indirizzo tecnico-scientifico che intendono orientare l’attività lavorativa verso l’industria degli idrocarburi, obiettivi che hanno ricevuto il plauso e collaborazione dalle aziende che operano in ambito “O&G” e così dal Polo Territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano e dal Consolato Provinciale dei Maestri del Lavoro e che nei prossimi mesi saranno tramutate in atti concreti.

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Successiva tappa lo stabilimento della Società Drillmec (Podenzano) - leader internazionale nella progettazione, costruzione e distribuzione d’impianti di perforazione per applicazioni onshore e offshore e di attrezzature di perforazione - dove i dirigenti Angelo Calderoni, Francesco Colaianni hanno indicato nelle parole chiave innovazione-sicurezza-performance la filosofia aziendale. Gli ospiti a bordo di city-car elettriche hanno percorso le aree produttive e di assemblaggio impianti (Rig-Up) e collaudo e osservato la tecnologia e la passione che i tecnici e dipendenti, prevalentemente piacentini, applicano nel proprio lavoro. E’ anche questo – è stato affermato - il valore aggiunto di Drillmec che con i suoi programmi di inserimento occupazionale va in controtendenza, con una percentuale crescente di assunzione. Passando dal Servizio Training, gli ospiti hanno avuto accesso ai due simulatori virtuali di operazioni completamente automatizzate del ciclo di perforazione. 

Grazie - ha detto il dottor Paccaloni - per l’appassionante percorso tra eccellenze di passato, presente e futuro. E’ stata una visita seducente e stimolante. È sulle iniziative a elevato spessore culturale come queste che l’APVE, carica com’è di esperienze personali, di valori assoluti, di cultura e di capacità professionali, acquisite in tanti anni di lavoro deve puntare per far rimanere vivo e passare ai più giovani lo spirito dei pionieri, di cui Piacenza conserva memoria e attraverso il Polotecnico e la Drillmec lo rinnova. 

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LA DRILLMEC

Nata con l’acquisizione di un ramo aziendale piccolo ma ricco delle storie dei pionieri Ballerini e Massarenti, la Drillmec è progressivamente diventata un’eccellenza mondiale che a Piacenza dà lavoro a circa 500 dipendenti con un rilevante indotto per la piccola/media industria e all’artigianato locale. Oltre a questi, Drillmec occupa circa 1300 dipendenti, distribuiti per il mondo.

Una visita così aperta e articolata ha innescato una serie di domande.

Ecco alcune risposte agli intuitivi quesiti: lo stabilimento Drillmec di Gariga è esteso su circa 400.000 mq di area produttiva e altri 2.500 mq di uffici - "Si", siano fieri del fatto che le nostre soluzioni personalizzate garantiscono ai nostri clienti i migliori prodotti e il miglior servizio sul mercato. Con il loro design robusto, le nostre attrezzature sono in grado di lavorare ovunque dal deserto africano alle montagne americane. Dal Sud America alla Russia, da Emirati Arabi all'Australia, dal Nord America a Islanda: in più di 40 paesi sui 5 continenti, un impianto di perforazione Drillmec sta lavorando, anche in questo momento. Oltre il 90% del nostro fatturato viene esportato verso i mercati esteri. Qualche problema può capitare, ma le nostre squadre di assistenza sono pronte a risolverlo e trarne un'opportunità per crescere, migliorare e innovare. La concorrenza della Cina è concreta, anche perché la copia perfetta è nel loro DNA; la nostra forza di contrasto è la continua innovazione e la formazione professionale.

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