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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

L'Esercito si riorganizza e si teme per i posti di lavoro delle sedi piacentine

Le Rsu di Polo, Macra e Aeroporto scrivono ai sindacati nazionali e alle istituzioni locali chiedendo chiarezza sul futuro degli stabilimenti e dei lavoratori. «Lo Stato maggiore aveva detto che avrebbe coinvolto i sindacati, ma si occupa solo dei militari»

Le Rsu di Polo di mantenimento, Macra e Aeronautica militare (aeroporto di San Damiano) hanno scritto una lettera ai sindacati nazionali e alle istituzioni locali. Il timore è per i livelli occupazionali, che potrebbero venire intaccati dalla riorganizzazione in atto nelle Forze armate.

Ai sindacati nazionali, i rappresentanti dei lavoratori piacentini chiedono - oltre che a più chiarezza sul futuro dei tre centri militari piacentini - «l'apertura immediata di un tavolo a livello nazionale per la discussione, sulle nuove dotazioni organiche del personale civile nel quale emergano indicazioni chiare e criteri condivisi relativamente all'applicazione della spending review e con l'eventuale copertura di posti vacanti per mezzo di personale civile, valorizzando le professionalità e salvaguardando la consistenza dei posti di lavoro sui territori».

Alle istituzioni, invece, i lavoratori chiedono «maggior attenzione alle problematiche del settore piacentino della Difesa, una realtà occupazionale che da sempre ha garantito un benessere economico da salvaguardare; la ripresa immediata del dialogo e del confronto tra la politica ed i lavoratori del settore Difesa».

«Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito - si legge nella lettera - durante la visita agli stabilimenti piacentini, avvenuta a gennaio 2013, aveva assicurato un coinvolgimento delle organizzazioni sindacali in questo processo di riorganizzazione e nella stesura della proposta delle dotazioni organiche». Una strategia finalizzata a «una migliore organizzazione delle risorse e per soddisfare i fabbisogni, nei limiti della legge di riforma e della ancora pendente "spending review". Allo stato attuale, sembra che le indicazioni dello Stato Maggiore dell'Esercito siano quelle di procedere unilateralmente a proposte di dotazioni organiche riguardanti esclusivamente il personale militare».

Notizie che «hanno destato molta preoccupazione tra i lavoratori civili che stanno assistendo ad una perdita progressiva di posti di lavoro e professionalità civili». Due gli interrogativi che necessitano di chiarezza immediata: «Quale sarà il peso ed il ruolo che si vuole attribuire al personale civile negli Enti della Difesa ed in particolare in quelli del territorio piacentino? Il personale militare che si intende impiegare per la copertura delle carenze è in possesso della formazione professionale per coprire le carenze organiche di profili tecnici-specialistici?».

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