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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La forza evocativa della fotografia nelle “Serate piacentine 1930-1970”

Presentato a Palazzo Galli un nuovo contributo del Museo per la comunicazione visiva

Il Museo per la fotografia e la comunicazione visiva di Piacenza, creato nel 2007 da Maurizio Cavalloni, ha presentato a Palazzo Galli-Banca di Piacenza – introdotto da Giancarlo Andreoli - “SERATE PIACENTINE 1930-1970” settimo volume della collana Esercizidimemoria edita dal Museo per la fotografia e la comunicazione visiva di Piacenza,  a cura di Maurizio Cavalloni e Mario Di Stefano.

“ La fotografia, anche la più ovvia e peggio riuscita di un luogo, di una persona, di un animale - ha detto la signora Lucia Galeazzi a Palazzo Galli  riprendendo un brano  scritto dal marito - ora possiede l’incredibile potere di sembrare un brandello  di  Tempo per consegnarlo al Tempo. Quell’attimo catturato dal clic che mai più si ripeterà, ne potrà replicarsi identico è destinato a vivere per sempre su un rettangolo più o meno grande di carta (ed ora su una memoria di un PC o su un CD o nella memoria di un smartphone. E’ qualcosa che assomiglia alla magia. E magiche e affascinanti sono le fotografie che decenni dopo decenni riportano sotto i nostri sguardi di piacentini di adesso la Piacenza di una volta. Immagini da meditare più che osservare. Sembrano quelle bottiglie i cui i marinai infilavano messaggi gettandole dai bastimenti in navigazione, le affidavano alle onde illudendosi che arrivassero nelle mani di qualcuno che si ricordasse di loro. Le foto – contenute in questi esercizi di memoria  - dall’oceano  del nostro passato sono approdate sulle sabbie del nostro presente. Raccoglierle, leggere il messaggio che contengono e capire soprattutto ciò che vogliono raccontarci è un piccolo atto d’amore verso la città. Una città che (bella o brutta) ha saputo e sa ancora farsi amare. Roberto l’ha amata moltissimo e ha infilato tanti messaggi in tantissime bottiglie , Per diffondere il suo amore per Piacenza, per farla ricordare e.. come  è successo stasera, essere ricordato e ancora vivo tra noi”. Cavallone-2

Abbiamo dedicato questo libro a Roberto Mori  - ha spiegato Di Stefano - ed per questa ragione che il suo nome compare tra i curatori. Maurizio ed io gli consigliammo di trattare il tema delle feste e dei trattenimenti popolari  perché sull’argomento vi erano parecchi negativi o lastre provenienti dagli archivi Croce e Manzotti, Furono dunque questi momenti di aggregazione e festa che Roberto raccontò sulle pagine del Bilancio della Banca di Piacenza del 2008. con la consueta bravura. In questo nostro volume abbiamo ripreso il medesimo tema  allargandolo, sia per quel che riguarda lo spazio temporale, sia per quel che riguarda gli spettacoli, i luoghi e le occasioni che animarono le Serate piacentine, di quel quarantennio.

A una prima fase di stretta tradizione popolare che ha caratterizzato gli anni precedenti la guerra, è seguita, a pace avvenuta, una specie di frenesia, si ballava ovunque, nelle piazze, nei cortili, nell’attuale sala del Consiglio Provinciale, sulle aie, in improvvisati dancing. E’ stato certamente questo un periodo in cui “ci si divertiva anche con poco”, cos’ Morì stesso l’aveva definito, dove per quel poco erano da intendersi le disponibilità finanziarie....La presentazione a Palazzo Galli è stata completata da un bel filmato iconografico e dagli interventi del presidente d’Onore della Banca di Piacenza avv. Corrado Sforza Fogliani e dall’architetto Benito Dodi, al quale si deve anche la copertina del libro.

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SERATE PIACENTINE (1939 -1970)

A cura di Maurizio Cavalloni, Mario Di Stefano, Roberto Mori

Contributi di Fabrizio Achilli, Gian Carl Andreoli, Giulio Cattivelli, Mario Di Stfano, Roberto Mori, Ippolito Negri, Vittorio Renzi, Enrico Sperzagni, Giuseppe Zurla

Impaginazione e coordinamento Mario Di Stefano, Marta Piana.

Editore Foto Croce – Museo per la fotografia e la comunicazione visiva

Stampa Ediprima di Giuseppe Marchesi Piacenza

ISBN-13 978-88 99026-15-5

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