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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

«La gelosia non c’entra, lui mi aveva picchiata e poi aggredita»

Omicidio di Ravenna, Maila Conti nega di aver voluto uccidere il compagno Leonardo Politi e al giudice dice che «la gelosia non c’entra. E poi il coltello non l’ho lavato per nascondere le tracce». E’ stata la donna a chiamare il 118. La procura chiede il carcere, l’avvocato Salvagnini i domiciliari e ritiene che si possa parlare di omicidio preterintenzionale

Il peso della giornata che si stava concludendo a notte fonda. Lo spazio angusto del chiosco, i nervi tesi, le botte, la tensione, le urla. La minaccia verso il compagno si è materializzata in un coltello da cucina puntato verso di lui nella speranza che lui si fermasse. Ma lui si è scagliato ancora verso di lei. Attimi fatali. Il coltello che si conficca nel petto, raggiungendo il cuore. E’ il racconto drammatico, e con tanti particolari, fatto da Maila Conti, 51 anni, al giudice per le indagini preliminari di Ravenna, Andrea Galanti. La procura ha chiesto la custodia cautelare in carcere, mentre la difesa gli arresti domiciliari. Il giudice si è riservato la decisione. La donna, accusata dal sostituto procuratore Antonio Bartolozzi dell’omicidio volontario aggravato di Leonardo Politi, 61enne, ha detto al giudice di«non volerlo uccidere, non ho colpito per ammazzarlo. E la gelosia non c’entra nulla». I due, che abitano a Travo, secondo la versione della donna - difesa dall’avvocato Wally Salvagnini - avevano litigato. Alcuni testimoni ricordano di averli visti discutere litigando all’interno di un ristosalvagnini wally-2rante, la sera del 13 agosto, a poche ore dall’omicidio.

«Aveva bevuto. Lui mi aveva colpito - ha sostenuto Conti - prima alle spalle, poi con un pugno allo zigomo». L’ultima aggressione, ha spiegato la donna, all’interno del chiosco piccineria al Lido Adriano. Lei cerca di difendersi e brandisce il coltello verso di lui. L tragedia è improvvisa. «Ma io non ho lavato il coltello per cancellare le prove - ha detto al giudice - volevo vedere se c’era sangue. Ma non l’ho visto, non c’era». Intanto, Politi con le mani al petto si trascina in strada e stramazza al suolo. A chiamare subito il 118 sarebbe stata proprio Maila Conti la quale, in preda alla concitazione, ha urlato ai passanti di telefonare ai carabinieri.  Salvagnini ritiene che non ci fosse la volontà di uccidere, un’ipotesi che farebbe cadere l’accusa di omicidio volontario e potrebbe prefigurare il reato di omicidio preterintenzionale.

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