La Pediatria di Fiorenzuola: un reparto di eccellenza, referente per la cooperazione
In questo reparto si fanno diagnosi ecocardiografiche per l'individuazione delle malattie rare legate al cuore. Poi, si segue la riabilitazione post-operatoria dei pazienti operati. Un perfetto esempio di eccellenza, soprattutto nell'assistenza ai piccoli pazienti extracomunitari con gravi problemi cardiaci
Redazione
17 marzo 2009 17:01
Malattie rare, pediatria, cooperazione e assistenza per paesi in via di sviluppo. Sono i tre cardini su cui poggia l'eccellenza del reparto di Pediatria dell'ospedale di Fiorenzuola, diretta dal dottor Ettore Pedretti.
Qui, si svolgono le diagnosi ecocardiografiche, che sono diventate un riferimento per tutta l’Azienda e sono riconosciute anche a livello regionale. Ma, soprattutto, questo reparto è il referente per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo.
L’attività di cooperazione che la Pediatria di Fiorenzuola svolge con i Paesi in via di sviluppo è iniziata nel 2001 e ha consentito di assistere 116 bambini con problematiche cardiache gravi. Qui, i piccoli stranieri sono sottoposti a indagini diagnostiche pre-operatorie e sono poi inviati alla cardiochirurgia di Bologna.
Dopo l’intervento, i pazienti tornano in Valdarda per l’assistenza post-operatoria e possono poi tornare a casa.
A far funzionare al meglio la macchina della cooperazione, non solo la professionalità e la sensibilità del personale sanitario. Un valido contributo lo dà anche il volontariato locale, che fornisce ai bambini e alle famiglie la necessaria assistenza extra ospedaliera.
Qui, si svolgono le diagnosi ecocardiografiche, che sono diventate un riferimento per tutta l’Azienda e sono riconosciute anche a livello regionale. Ma, soprattutto, questo reparto è il referente per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo.
| Dal 2001, assistiti 116 bambini affetti da gravi patologie cardiache |
L’attività di cooperazione che la Pediatria di Fiorenzuola svolge con i Paesi in via di sviluppo è iniziata nel 2001 e ha consentito di assistere 116 bambini con problematiche cardiache gravi. Qui, i piccoli stranieri sono sottoposti a indagini diagnostiche pre-operatorie e sono poi inviati alla cardiochirurgia di Bologna.
Dopo l’intervento, i pazienti tornano in Valdarda per l’assistenza post-operatoria e possono poi tornare a casa.
A far funzionare al meglio la macchina della cooperazione, non solo la professionalità e la sensibilità del personale sanitario. Un valido contributo lo dà anche il volontariato locale, che fornisce ai bambini e alle famiglie la necessaria assistenza extra ospedaliera.
Redazione
17 marzo 2009 17:01
