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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Borgotrebbia / Via Trebbia

«La piccola stella ha trovato il suo cielo», a Borgotrebbia l'ultimo saluto ad Elisa Pomarelli

A Borgotrebbia l'ultimo saluto ad Elisa Pomarelli. Il parroco don Pietro Cesena: «Questa morte non è fatta per la disperazione ma per la vita. Siete chiamati ad essere un segno di speranza»

Ad un anno esatto dalla sua morte Elisa ha finalmente trovato la pace. Lo ha fatto circondata dalla sua famiglia e dai suoi amici nel pomeriggio del 24 agosto nella chiesa dei Santi Angeli Custodi di Borgotrebbia. Qui don Pietro Cesena ha celebrato i funerali della giovane donna uccisa il 25 agosto 2019 a Carpaneto dal reo confesso Massimo Sebastiani (in carcere dal 7 settembre 2019, giorno della sua cattura). Ad accogliere la bara bianca in chiesa le note di Piccola stella senza cielo, la canzone di Luciano Liguabue molto amata dalla giovane. «Elisa era un piccola stella fragile e ora ha trovato il suo cielo. Risplende con noi attraverso tutte le persone che in tantissimi modi hanno cercato di dirvi quanto vi vogliono bene. Nessuno è escluso dall'amore di Dio che fa nuove tutte le cose, nemmeno l'assassino. Questa morte assoluta, assurda è stata resa ancora più atroce da una burocrazia che ha procrastinato il funerale di un anno: è inacettabile», a dirlo nell'omelia don Cesena.

Elisa pomarelli trovata morta 02w-2«La vita - ha proseguito il parroco - non sarà più la stessa ma saranno le nostre scelte a trasformarla in qualcosa di nuovo. Non chiudiamo gli occhi davanti alla rabbia ma apriamoli e rendiamoci conto che il male c'è ma c'è anche un bene enorme che porta avanti questa società ingiusta. Voi, rivolgendosi alla famiglia, siete chiamati ad essere segno di speranza. Le persone più provate si aggrappino al Signore e si lascino aiutare dagli angeli custodi che sono coloro che sono accanto a noi. In questa famiglia semplice troviamo una ricchezza enorme: questo è il segno, questo è il punto da cui partire per ricostruire una nuova alleanza, nuove relazioni fatte di aiuto e solidarietà. Questa morte non è fatta per la disperazione ma per la vita». Lo strazio dei genitori Maria Cristina Dal Capo, Maurizio Pomarelli e delle sorelle Debora e Francesca non si può spiegare.  A contingentare gli ingressi e a vigilare sul rispetto del distanziamento la Croce Rossa con il presidente provinciale Alessandro Guidotti, con loro anche le donne dell'associazione Non una di meno. 

Hanno voluto essere presenti le massime autorità del territorio, il prefetto Daniela Lupo, il questore Filippo Guglielmino, il colonnello della Guardia di finanza Daniele Sanapo, quello dell'Arma Alfredo Beveroni. Con loro anche il sindaco Patrizia Barbieri e l'assessore Jonathan Papamarenghi: per oggi era stato disposto il lutto cittadino a dimostrazione della vicinanza dell'amministrazione comunale alla famiglia di Elisa: «E' un momento di grande sofferenza - ha detto Barbieri visibilmente provata - da questo dolore dobbiamo trarre un insegnamento e impedire che accada ancora».  «Come istituzioni siamo vicini ai famigliari di Elisa, la morte di un figlio è un fatto privato ma il dolore unisce l'intera collettività. Ognuno  - ha detto il prefetto Lupo - deve fare la sua parte, anche noi come donne, come madri e come cittadine dello Stato dobbiamo comiunciare da genitori ad insegnare ai nostri figli di avere rispetto della differenza di genere, di avere rispetto della persona nella sua interezza. E' con questo impegno che abbraccio i genitori di Elisa e i genitori di tutte quelle donne che non sono tornate dai propri cari. Il nostro impegno è quello di sradicare una cultura che pensa che avere una donna significhi poter disporre della sua vita».

A Borgotrebbia l'ultimo saluto a Elisa Pomarelli ©Gatti-Trespidi/ilPiacenza.it

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