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Cronaca

La provincia piacentina potrebbe passare in zona arancione da martedì 13 aprile

Si attende l'ordinanza del Ministro della Salute, che verrà diffusa il 9 aprile. Bonaccini: «I numeri delle ultime settimane sono confortanti, oggi l’indice Rt regionale è dello 0,80, siamo sotto la soglia»

Da martedì 13 aprile Piacenza e provincia potrebbero passare dalla zona rossa a quella arancione. Con l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza attesa per domani, venerdì 9 aprile, e che entrerà in vigore da martedì 13 aprile il nostro territorio - così come tutta la regione Emilia-Romagna - potrebbero tornare in arancione.

L'incidenza dei contagi sta progressivamente scendendo al di sotto della soglia dei 250 ogni centomila abitanti. E anche l'indice di contagio Rt comincia a dare stabili segnali di normalizzazione. Martedì 13 aprile gran parte dell'Italia potrebbe trovarsi in zona arancione. Con i negozi aperti, la deroga per visitare amici e parenti e soltanto bar e ristoranti ancora costretti all'asporto e alla consegna a domicilio.

Il presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini ieri durante l'assemblea di Confesercenti è intervenuto proprio su questo. «Non escludo che si possa essere arancioni dalla prossima settimana. I numeri sono confortanti in queste ultime settimane. Oggi l'indice Rt in regione è attorno allo 0,80. Vuol dire che chiusure e restrizioni stanno contando, come sempre sono le uniche che funzionano».

Fino al mese scorso il monitoraggio delle Regioni e i report dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute prevedevano la collocazione dei territori in base ai famosi 21 parametri. Di questi i più importanti erano l'indice di contagio Rt e quello sulla pressione sul sistema sanitario con particolare attenzione all'occupazione delle terapie intensive.

Con l'Rt sopra 1 si finiva in arancione, con l'Rt sopra 1,25 si finiva in rosso. Restandoci per almeno due settimane, perché gli eventuali miglioramenti dovevano durare per almeno 14 giorni. Ma il governo Draghi ha inserito il parametro dell'incidenza (250 casi ogni 100mila abitanti). Ma quell'incidenza viene calcolata con cadenza settimanale e quindi porta ai cambi di colore con una settimana di vantaggio. È accaduto la scorsa settimana con Veneto, Marche e provincia di Trento, che hanno riguadagnato l’arancione, e potrebbe accadere la prossima con sette delle nove regioni attualmente in rosso ma che stanno collezionando in questi giorni un’incidenza inferiore quasi sempre ai 200 (con la sola Puglia leggermente sotto i 250).

«Non ve lo prometto – ha poi aggiunto ieri Bonaccini ai commercianti collegati e ai vertici dell'associazione –, perché non ho gli ultimi numeri che il governo ci darà giovedì, ma non escludo che si possa essere arancioni dalla prossima settimana. Può darsi si sia ancora rossi ancora la prossima settimana, arancioni quella dopo, ma in questo momento non posso escludere nulla». Il presidente ha ribadito la proposta di far riaprire i parrucchieri ed estetisti anche in zona rossa, in sicurezza, per evitare che prendano piede fenomeni abusivi e quindi più a rischio per la salute di tutti: «Un anno fa abbiamo studiato i protocolli per riaprire in sicurezza – ha detto – ed è molto peggio se queste persone, a costo di lavorare, si recano direttamente a casa dei clienti». Per bar e ristoranti, poi, il presidente ha detto di voler proporre al governo la proroga della sospensione del pagamento del suolo pubblico, al momento prevista fino a giugno, perché sarebbe importante come segnale. Così come una riduzione della Tari.

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