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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Rivergaro / Via Roma

La segnalazione di Tagliaferri: «I profughi di Caratta andranno a Rivergaro»

Il sindaco di San Giorgio raccoglie alcune indiscrezioni: «Alcuni locali di un privato di via Roma a Rivergaro avevano partecipato a un bando dei mesi scorsi, c'è la possibilità che i profughi vengano accolti qui». Albasi: «Siamo solo nell'ambito delle ipotesi, non ho ricevuto nessuna comunicazione»

Giancarlo Tagliaferri è sindaco di San Giorgio Piacentino, ma frequenta abitualmente – qui possiede una seconda casa – anche Rivergaro. «Andando in giro per il paese diverse persone, sapendo che sono sindaco e sono molto sensibile al tema, mi hanno informato della possibilità che proprio questo comune ospiti qualche decina di profughi. In via Roma a Rivergaro c’è una palazzina e una villetta di un privato che ha partecipato qualche mese fa a un bando per ospitare i profughi in questi locali. Mi hanno riferito che oltretutto le abitazioni sono in ristrutturazione per questo obiettivo: allora mi sono permesso di fare presente la cosa al presidente della Provincia Rolleri e al sindaco di Rivergaro Albasi. 

Non possiamo – continua Tagliaferri, che ritorna sull’incontro di ieri in Provincia – discutere e firmare un protocollo mentre le bocce non sono ancora ferme. Stanno già in questo momento allocando i profughi a destra e sinistra: a Rivergaro potrebbero arrivare i profughi non ospitati a Caratta di Gossolengo, d’altronde il privato si era già reso disponibile a ospitarne alcuni in precedenza. Io ho proprio sentito che a Rivergaro andranno i profughi di Caratta». Il Comune di Piacenza, per bocca dell’assessore Stefano Cugini, aveva chiesto al territorio di dare una mano al capoluogo, che sta ospitando la maggior parte dei profughi. La nostra Provincia ospita il 40% di profughi in più rispetto agli altri territori dell’Emilia Romagna.

«C’è un problema politico: Piacenza – prosegue Tagliaferri - è il fanalino di coda della Regione, e qua ci sbattono la maggior parte degli ospiti. Ci sono amministrazioni deboli, e sotto questo profilo il Comune di Piacenza lo è sicuramente. Altre amministrazioni si avvalgono delle conoscenze – non so bene chi di preciso, forse conoscono gente in Regione – e così Piacenza è più “caricata” rispetto ad altre. Non ci vorrebbe un protocollo per stabilire che un sindaco debba essere avvisato dalla prefettura: questa dovrebbe essere la normalità».

«Le voci le ho sentite anche io – ammette il sindaco di Rivergaro Andrea Albasi – ma non arrivano notizie certe dalla prefettura. Proprio per evitare queste cose ieri volevamo sottoscrivere un protocollo. Deve essere rivista in toto la gestione dell’accoglienza: un documento condiviso come quello di Veneziani sarebbe sicuramente più utile a governare la situazione, anche con tutte le correzioni proposte dall’aula. Sono uscite delle aggiunte importanti da apporre al testo. Sono assolutamente contrario all’attuale gestione, ma se rimane così io non ho potere per impedire la cosa, dipende dal privato che ha partecipato al bando quest'estate. Il protocollo poteva porre condizioni precise e così invece rimaniamo come prima. Ad oggi non ho ricevuto nessuna comunicazione dalla prefettura sui profughi a Rivergaro: siamo solo nell’ambito delle ipotesi non ufficiali. La mia contrarietà però vale poco o nulla».

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