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Cronaca

La truffa del vino è servita: quaranta ristoranti raggirati, dieci indagati

La procura contesta l’associazione per delinquere. Vino francese acquistato a basso prezzo nei supermercati, veniva rivenduto a caro prezzo per banchetti con ospiti importanti. Una decina i locali piacentini caduti nella trappola

La truffa si stappa. Una quarantina di ristoratori sarebbero stati truffati da una organizzazione che offriva loro pregiato vino francese per cene con ospiti di rilievo: peccato che il “nettare di Bacco” portato nei locali fosse comune vino acquistato in una catena di supermercati. E’ l’imponente inchiesta, chiusa dalla procura di Piacenza, che vede una decina di indagati, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. L’importo della truffa si aggirerebbe intorno ai ventimila euro e avrebbe coinvolto ignari ristoratori di tutto il Nord, tra cui una decina di piacentini.

L’inchiesta della procura di Piacenza ha portato alla luce un meccanismo classico del raggiro, che vede i truffatori presentarsi come conoscenti o parenti di clienti abituali dei ristoranti finiti nel mirino. Ai locali viene chiesto di prenotare una banchetto per diverse persone. I commensali, però, avrebbero gusti particolari e avrebbero gradito in tavola un vino pregiato e particolare, che non si trovava sul mercato. I truffatori, con una organizzazione articolata, proponevano poi di procurare il vino e di portarlo direttamente nei locali. Il ristoratore avrebbe dovuto pagare in anticipo a un corriere - in realtà un socio della gang - l’importo del vino francese e i soldi spesi gli sarebbero stati restituiti al momento del pasto. Naturalmente, non uno degli imprenditori che ha pagato ha più rivisto il proprio denaro.

Nulla era lasciato al caso. Le bottiglie - in genere confezioni da due o tre -  arrivavano nei locali con etichette e cartoni preparati ad arte e riuscivano a trarre in inganno i ristoratori, i quali versavano l’importo in contanti per centinaia di euro, in alcuni casi anche 500. In realtà, le bottiglie avevano un valore di poche decine di euro, in genere una quarantina.

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