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Cronaca

400 chiamate all'anno per 130 casi A tu per tu con Telefono Rosa Piacenza

Non diminuiscono i maltrattamenti. Partner e familiari i principali carnefici che agiscono soprattutto tra le mura domestiche. Telefono Rosa Piacenza ci racconta lo stato della violenza delle donne nella regione

Continuano gli eventi in cartellone promossi dal Comune e dalla Provincia di Piacenza per valorizzare i talenti femminili tutto l’anno e non solo in occasione della festa della donna. Appuntamenti molto importanti, che non devono far dimenticare la piaga della violenza sulle donne.

Per sapere qual è la situazione nel nostro territorio abbiamo sentito Telefono Rosa Piacenza, l'associazione presieduta dall’avvocato Donatella Scardi che da anni collabora ai progetti con il Comune di Piacenza, la Provincia e la Regione Emilia Romagna.

Telefono Rosa Piacenza riceve in media 400 chiamate all’anno, ma solamente ¼ delle vittime decide di difendersi con gli strumenti a disposizione. Nel 2008 le volontarie dell’associazione hanno seguito più di 130 casi, sostenendo le vittime in diversi modi.

Accanto all’accoglienza telefonica, la consulenza psicologica e legale, è stata istituita lo scorso anno anche la casa “l’indirizzo segreto”, per accogliere le donne vittime di violenza, ed i loro figli. Ma l’attività del Telefono Rosa non si ferma qui: oltre alla collaborazione con centri antiviolenza regionali e nazionali, sono stati avviati progetti di sensibilizzazione nelle scuole ed uno sportello lavoro per aiutare le vittime.

Analizzando i dati emerge che nella maggior parte dei casi la violenza si consuma all’interno delle mura domestiche ad opera di persone che la vittima conosce oppure è legata intimamente. Le vittime sono soprattutto cittadine italiane e nonostante conoscano i loro persecutori, la violenza spesso rimane sommersa e non viene denunciata.

 La fascia d’età delle donne che subiscono violenza è compresa tra i 25 ed i 65 anni, con una punta nella fascia 35-55 anni; da sottolineare come spesso si tratta di vittime in possesso di un elevato livello di scolarizzazione.

Ma sottrarsi a queste violenze è possibile e la nostra città offre due strumenti: la denuncia alla Polizia, oppure contattare la sede provinciale del Telefono Rosa allo 0523/334833.
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