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Cronaca Gazzola / Via Roma

«La vita di Gaia venduta meschinamente per trenta denari»

Parole dure quelle del sacerdote che la mattina del 17 gennaio ha celebrato i funerali di Gaia Molinari. Il borgo di Rivalta, avvolto nella gelida nebbia di metà gennaio, ha accolto il feretro della ragazza per l'ultimo addio al quale ha partecipato tanta gente

«C’è gente che anche oggi vende la vita umana per trenta denari. Quando scopriranno i suoi assassini, sapremo sicuramente che i motivi di questo delitto non saranno meno meschini di quelli per cui Giuda ha venduto la vita di Gesù».
Parole dure quelle del sacerdote che la mattina del 17 gennaio ha celebrato i funerali di Gaia Molinari, la giovane piacentina trovata uccisa su una spiaggia in Brasile. Il borgo di Rivalta, avvolto nella gelida nebbia di metà gennaio, ha accolto il feretro della ragazza per l’ultimo addio al quale ha partecipato tanta gente. Una profonda e contenuta commozione con la quale amici e parenti si sono stretti intorno alla famiglia della ragazza nella piccola chiesa del borgo medievale della Valtrebbia.
«Nella mia lunga esperienza di sacerdote - ha esordito il celebrante - ho imparato bene che non esiste un dolore più grande e lancinante come quello di un genitore che si vede portare via un figlio giovane, in questo caso di nemmeno 30 anni. Umanamente è impossibile trovare le parole in grado di guarire la ferita che lasciata l’assenza di una giovane ragazza strappata alla vita in una maniera così brutale. Se ci chiediamo il perché, la nostra razionalità alla fine vacilla: solo chi è sostenuto dalla fede in Dio può superare una tale ingiustizia».

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