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Cronaca

Il sosia per ingannare i carabinieri. Latitante cinese preso in Spagna

Bloccato a Barcellona, prima di un matrimonio di alcuni parenti, un 33enne che doveva scontare una condanna di quasi sei anni. Papaleo: «Personaggio di spicco legato ai poteri che riciclano denaro della mala cinese nel commercio»

I cinesi si assomigliano tutti e, quando vogliono, sanno approfittare di questa circostanza. Infatti un 33enne cinese che a Piacenza aveva creato un piccolo impero commerciale di negozietti e ristoranti, quando è venuto il momento di scappare perché era stato condannato in via definitiva dalla Cassazione, ha pensato bene di lasciare a Piacenza al suo posto, con la sua identità, un suo connazionale, riuscendo con questa somiglianza a ingannare le forze dell’ordine che lo andavano a controllare agli arresti domiciliari.

Ma la squadra catturandi dei carabinieri del Nucleo investigativo, dopo anni di dure indagini, è riuscita a scovarlo mentre si nascondeva a Barcellona sotto falso nome. Qui, convinto di essere al sicuro, era già riuscito ad avviare altre imprese commerciali insieme ai suoi parenti. Peccato però che avesse ancora da scontare 5 anni e 9 mesi di reclusione per sequestro di persona ed estorsione.«Si tratta di un personaggio di grande caratura e spessore criminale – spiega il capitano Rocco Papaleo - legato ai poteri in grado di ripulire i soldi sporchi della malavita cinese investendoli nelle piccole attività commerciali cinesi che fioriscono ovunque in continuazione, anche a Piacenza».

Per individuarlo con precisione i carabinieri ci hanno messo quasi sei anni. Ma alla fine lo hanno scovato proprio grazie ai legami famigliari. Infatti, dopo lunghi pedinamenti e indagini sulla sua famiglia, ancora residente a Piacenza, hanno scoperto di recente che tutti i suoi parenti avrebbero partecipato a un matrimonio a Barcellona, e sospettavano fortemente che il 33enne sarebbe stato presente alla cerimonia. Grazie alla collaborazione con l’Interpol, i carabinieri di Papaleo hanno individuato il luogo esatto dove il latitante si era rifatto una nuova vita con una nuova identità e, ottenuto il mandato di cattura internazionale, lo hanno eseguito.Lo straniero pochi giorni fa è stato estradato in Italia e accompagnato in carcere dove ora dovrà scontare la sua pena.

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