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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Levante, cinque parti civili nel processo Esposito. La difesa: «Sta male, impugnato il rigetto dei domiciliari»

Caso Levante. Seconda udienza del processo con rito ordinario per l'appuntato scelto Angelo Esposito l'unico militare che non ha scelto un rito alternativo. La difesa: «Abbiamo chiesto i domiciliari, in carcere si trova in una condizione precaria anche di salute»

Caso Levante. Seconda udienza del processo con rito ordinario per l'appuntato scelto Angelo Esposito in forza alla caserma di via Caccialupo e arrestato con altri colleghi e pusher il 22 luglio 2020 al termine di Odyssèus, la maxi operazione della Finanza e della sezione investigativa della Polizia Locale (poco dopo smantellata). Il militare, difeso dagli avvocati Pierpaolo Rivello e Maria Paola Marro, foro di Torino e Milano, è l'unico che ha scelto il rito ordinario, gli altri militari hanno preferito il rito abbreviato (che dà diritto allo sconto di un terzo della pena) e invece i pusher il patteggiamento. E' accusato di false attestazioni nei verbali, spaccio, tortura, sequestro di persona, arresto illegale. Andrea Cecchieri avvocato avvocatura stato processo levante 2020-2

Nell'udienza durata più di cinque ore il collegio presieduto da Stefano Brusati (a latere Sonia Caravelli e Aldo Tiberti), davanti ai pm Antonio Colonna e Matteo Centini, ha accolto la costituzione di parte civile del sindacato Silca (Sindacato italiano lavoratori carabinieri) con l'avvocato Gian Andrea Ronchi e dell’associazione Pdm (partito per i diritti dei militari) con l'avvocato Piero Santantonio. Per entrambi per il danno d'immagine patito da chi indossa la divisa comportato dalle condotte criminali dei militari imputati.  Contestualmente anche la domanda di costituzione di parte civile del ministero della Difesa a cui appartiene l'Arma è stata accolta. In udienza era presente l'avvocato Andrea Cecchieri. 

rivello marro avvocati angelo esposito-2«Il mio assistito sta male, nonostante avessimo richiesto che fosse detenuto in un carcere speciale dedicato alle forze dell'ordine o per lo meno con una sezione protetta si trova rinchiuso con detenuti comuni. Non può in nessun modo rivelare la propria identità per paura di ritorsioni: se si sapesse che è un carabiniere correrrebbe molti rischi. Non può leggere in cella gli atti che lo riguardano né ciò che gli scrive la moglie. E' provato e si trova in uno stato di salute precario», a dirlo uno dei suoi avvocati, Maria Paola Marro.  «Abbiamo chiesto più volte la concessione dei domiciliari perché - spiega -  non ci sono più le condizioni per la detenzione in carcere (si trova dietro le sbarre dal 22 luglio 2020 nel carcere di Pavia. In carcere si trovano ancora Giuseppe Montella, Giacomo Falanga e Salvatore Cappellano. Daniele Spagnolo è invece ai domiciliari così come Marco Orlando nda). Ci troviamo in una situazione incresciosa anche perché fisicamente sta male. Abbiamo già impugnato il rigetto del tribunale che ha negato i domiciliari dopo una visita medica che ha stabilito che Esposito sta bene e può rimanere in carcere, nei prossimi giorni si esprimerà il tribunale di Bologna». Parere negativo alla misura meno afflittiva era stato dato anche dai due sostituti procuratori che hanassociazione Pdm (partito per i diritti dei militari) con l'avvocato Piero Santantonio.-2no condotto le indagini: “Il punto non è la malattia che uno potrebbe avere ma se questa ti rende incompatibile con il regime carcerario perché non puoi ricevere assistenza medica specifica, nel caso di Esposito nella relazione medica viene scritto che non ne ha bisogno. In carcere ci sono anche persone che hanno patologie ben più gravi dell’imputato”.

Il ministero dell'Interno è stato escluso come possibile responsabile civile: in caso di condanna avrebbe dovuto risarcire i danni provocati dai carabinieri che, in base legge 121 del 1981 hanno la funzione di operatori per l'ordine e sicurezza pubblica, stessa sorte è toccata anche per il ministero della Difesa. La richiesta presentata è stata rigettata. Infine due sono le persone che si sono costituite parte civile, si tratta di Israel Anyanwu con il suo legale del foro di Palermo, Ali Listi Maman (oggi non presenti in aula) e un egiziano di 24 anni rappresentato da Paolo Campana oggi sostituito dall'avvocato Monica Giuppi. Ques'ultimo era stato, secondo l'accusa, sequestrato, picchiato, minacciato di morte, l'8 aprile 2020.

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