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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

Gioco d'azzardo, "una vera malattia difficile da superare da soli"

Lunedì un convegno all'ospedale sul gioco d'azzardo patologico, con Robert Ladouceur, uno dei massimi esperi mondiali. Avanzi (Sert): "Internet, videopoker, slot machine: è difficile uscirne soli"

Trattamento del giocatore d'azzardo patologico: una giornata di studio per migliorare le conoscenze degli operatori. Lunedì 13 settembre Piacenza ospita il professor Robert Ladouceur, uno dei massimi esperti mondiali in materia. Il docente universitario canadese, che insegna in Quebec, sarà protagonista di un workshop promosso dal dipartimento di Salute mentale e dipendenze patologiche dell'Ausl di Piacenza.

L'APPUNTAMENTO - L'appuntamento è per le ore 10, nella sala Colonne dell'ospedale cittadino (nucleo antico), e si conclude alle 17. L'iniziativa formativa è dedicata all'aggiornamento di diverse professioni sanitarie (medici, infermieri, psicologi ed educatori) con partecipanti provenienti da tutta la regione Emilia Romagna. La figura di Ladouceur è molto interessante perché fautrice di un approccio cognitivo comportamentale nella cura della patologia.

"UNA MALATTIA" - "Molto spesso - spiega Maurizio Avanzi, coordinatore dell'equipe Gioco d'azzardo patologico del Sert di Levante - i giocatori hanno cognizioni erronee che li incatenano. In particolare, vedono correlazioni che non esistono". Il primo e fondamentale intervento da intraprendere con i giocatori d'azzardo patologico è dunque quello di scardinare questi pensieri e, in particolare, la falsa illusione che esista una correlazione tra le proprie abilità e la buona riuscita del gioco. "Invece - sottolinea l'esperto - tutto è governato dalla fortuna e dal caso. Bisogna quindi interrompere il circolo vizioso che i malati si creano e trattare questa dipendenza per quello che è: una malattia da cui è difficile uscire da soli".

CONSEGUENZE DISASTROSE - Secondo il dottor Avanzi, solo negli ultimi anni si è cominciato a riconoscere il gioco d'azzardo patologico come una vera e propria patologia, "a trent'anni della codifica ufficiale su un manuale psichiatrico americano di riferimento mondiale". Identificare che si tratta di una malattia è fondamentale per curare chi ne è colpito: "Si deve assolutamente uscire dalla logica che si tratti di un vizio. È una dipendenza senza sostanze, di tipo comportamentale. Chiedere aiuto è molto difficile. Spesso, prima ancora del diretto interessato, sono i familiari a rivolgersi a noi. Le conseguenze del gioco d'azzardo patologico sono infatti tragiche per l'intero nucleo che ruota intorno al malato, soprattutto dal punto di vista economico".

INCATENATE LE FASCE SOCIALI BASSE - Le "tentazioni", per chi è caduto nella rete, sono innumerevoli e, soprattutto, quotidiane. Questo è l'aspetto caratterizzante della patologia. "Slot machine, gratta e vinci, giochi su internet, lotto: tutto è accessibile facilmente, capillarmente diffuso". Vittime del gioco d'azzardo patologico sono prevalentemente fasce non abbienti della popolazione, "coloro che hanno più tempo libero da dedicare a queste attività e poche disponibilità economiche". Casalinghe, pensionati, disoccupati. Il professor Ladouceur, a Piacenza, cercherà di tracciare la psicologia del giocatore d'azzardo, insegnando appunto ai nostri sanitari come identificare e modificare le credenze erronee dei pazienti. I lavori della giornata formativa sono introdotti dal dottor Giuliano Limonta, direttore dipartimento di Salute mentale e dipendenze patologiche dell'Ausl di Piacenza. Porterà i saluti della città di Piacenza il sindaco Roberto Reggi.

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