rotate-mobile
Cronaca

E insieme al postino “piacentino”, in cella altri 12 affiliati al boss Messina Denaro

In carcere insieme a Vito Angelo Barruzza, anche altre 12 persone affiliate al latitante Matteo Messina Denaro. Sono tutti accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, traffico di stupefacenti e trasferimento fraudolento di società e valori. Fra loro, anche un ex maresciallo della GdF e un cugino del boss

Retata grande, ieri, per cosa nostra trapanese. Insieme all'arresto, a Piacenza, di Vito Angelo Barruzza considerato uno dei postini del boss latitante Matteo Messina Denaro, sono stati raggiunti da provvedimento di custodia cautelare altre 12 persone. L'accusa per loro è di associazione mafiosa, estorsione, traffico di stupefacenti e trasferimento fraudolento di società e valori. Le ordinanze sono state emesse dal gip del tribunale palermitano.
  I 13 arrestati facevano parte della rete di protezione del boss superlatitante Matteo Messina Denaro  

L'operazione, in cui è rientrato anche l'arresto di Piacenza, è stata denominata Golem, dalla figura mitologica del gigante con i piedi di argilla. E il cerchio intorno al superlatitante Messina Denaro, pian piano, si stringe. Nella rete delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Trapani e Palermo, sono finiti anche un cugino del capo, Mario Messina Denaro che riscuoteva alte tangenti dagli imprenditori trapanesi e un maresciallo della Guardia di Finanza di pensione, Achille Felli. Nel corso delle intercettazioni degli inquirenti, sarebbero emersi contatti fra l'ex sottufficiale e alcuni degli indagati.

La cosca che fa capo a Messina Denaro, introvabile da 16 anni e condannato per omicidi e stragi, ha ingenti traffici all'estero e in Italia, per un giro di affari stimato in diversi milioni di euro. Nel tempo, intorno a questo business che mirava al riciclo di denaro illecito, il boss si è creato una fitta rete di collaboratori che gli consentono la copertura. Fra questi, anche Barruzza.

Insospettabile, a Piacenza dove era arrivato due anni fa fresco di carcere, conduceva una vita tranquilla. Secondo gli investigatori, si attivava solo quelle poche volte l'anno che scendeva a Mazara del Vallo, tenendo le fila delle comunicazioni da e per il boss, facendo da tramite fra i vari gruppi affiliati.


In Evidenza

Potrebbe interessarti

E insieme al postino “piacentino”, in cella altri 12 affiliati al boss Messina Denaro

IlPiacenza è in caricamento