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Cronaca Travo

Maila Conti ottiene gli arresti domiciliari

La donna, accusata dell’omicidio del compagno Leonardo Politi, presto sarà nella sua casa di Travo. Intanto, al processo per stalking nei confronti della vedova e delle figlie di Politi ha negato tutte le accuse. Ma la parte civile: versione contrastante con quella di altri testimoni

Nè stalking, né aggressioni, solo rapporti un po’ altalenanti. Ha negato in aula le accuse Maila Conti (difesa dall'avvocato Wally Salvagnini)- che nel frattempo ha ottenuto gli arresti domiciliari - al processo che la vede imputata di stalking e violenza privata nei confronti della vedova e delle due figlie di Leonardo Politi e di resistenza verso i carabinieri. La donna, a Ravenna, sarà processata per rispondere dell’omicidio volontario del suo compagno, Politi, avvenuto il 16 agosto 2019 al Lido di Adriano (Ravenna) dove la coppia gestiva una piadineria.

Scortata dalla polizia penitenziaria davanti al giudice Gianandrea Bussi, pm Monica Bubba, Mila Conti ha fornito la propria versione rispondendo alle domande delle parti, tra cui quelle dell’avvocato Romina Cattivelli (sostituiva Luigi Salice), con cui si è costituita parte civile la vedova di Politi. Conti ha parlato per quasi un’ora sostenendo che quanto avvenuto al ristorante Casino Agnelli non fosse vero. Conti era accusata di aver urlato e inveito contro la donna, che lavorava come cameriera, prima e contro i carabinieri poi. Secondo l’imputata c’erano stati sì degli attriti, ma all’interno di un rapporto altalenante. E che non ci fosse animosità, secondo Conti, lo dimostra il fatto che lei stessa aveva portato in vacanza i figli della vedova e li aveva anche aiutati economicamente (mostrando anche alcuni assegni, acquisiti poi dal giudice).

In aula è comparsa, come testimone anche la figlia di Conti. La giovane ha detto di non aver notato animosità, ma che anzi in un periodo le due erano anche state amiche. A margine, la ragazza, molto vicina alla madre, ha detto che ora sua mamma è più tranquilla e che in carcere è impegnata in alcune attività, tra cui la sartoria. Soddisfatta, poi, la figlia che le abbiano concesso di poter fare videochiamate, perché le visite, a causa dell’epidemia, sono state sospese. Versione opposti, invece, quella dell’avvocato Cattivelli. Secondo la parte civile, Conti ha fornito una versione contrastante con quella fornita dal carabiniere, sentito dal giudice poco prima. Non solo, secondo Cattivelli sono emerse diverse contraddizioni tra quanto dichiarato dall’imputata e le altre testimonianze. Nella precedente udienza, altri testimoni, tra cui lavoratori del ristorante, avevano confermato l’atteggiamento aggressivo di Conti. Intanto, Conti tornerà nella propria abitazione di Travo fra qualche giorno. Il Tribunale del riesame, infatti, le ha concesso gli arresti domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico. La donna potrà anche ricevere le visite della figlia, ma avrà il divieto di comunicare all’esterno.

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