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Cronaca

Maltempo, il Po sorvegliato speciale: si è alzato di quasi due metri in 24 ore

E' l'effetto del maltempo tra Piemonte e Liguria dove, anche nelle prossime ore, sono previste precipitazioni abbondanti

Le precipitazioni di queste ultime ore che stanno causando gravi problemi in Piemonte hanno causato un importante innalzamento del livello del Po anche a Piacenza. I dati sul sito di Arpae evidenziano infatti un aumento di quasi due metri nelle ultime 24 ore. Alle 12,30 del 24 novembre il livello misurato dall’idrometro di Piacenza ha fatto registrare un indice di 3,34 metri.
Non si tratta ancora di un livello di allerta (che scatta al raggiungimento dei 5 metri) ma il problema riguarda - secondo gli esperti - il maltempo e le precipitazioni che sono previsto nelle prossime ore tra il Piemonte e la Liguria.Le precipitazioni di queste ultime ore che stanno causando gravi problemi in Piemonte hanno causato un importante innalzamento del livello del Po anche a Piacenza. I dati sul sito di Arpae evidenziano infatti un aumento di oltre due metri nelle ultime 24 ore. Alle 12,30 del 24 novembre il livello misurato dall’idrometro di Piacenza ha fatto registrare un indice di 3,34 metri.
Non si tratta ancora di un livello di allerta (che scatta al raggiungimento dei 5 metri) ma il problema riguarda - secondo gli esperti - il maltempo e le precipitazioni che sono previsto nelle prossime ore tra il Piemonte e la Liguria.

Sulla vicenda interviene anche la Coldiretti di Piacenza con una nota: «Su un territorio fragile per il consumo di suolo si abbattono – sottolinea la Coldiretti - i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Il risultato – continua la Coldiretti - è che sono saliti a 7145 i comuni italiani, ovvero l'88,3% del totale, che sono a rischio frane e/o alluvioni secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ispra. Di questi 1640 hanno nel loro territorio solo aree a derivata propensione a fenomeni franosi, 1607 sono invece i comuni a pericolosità idraulica e 3898 quelli in cui coesistono entrambi i fenomeni. Le regioni con il 100% dei Comuni a rischio idrogeologico sono sette: Valle d'Aosta, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Molise e Basilicata. A queste si aggiungono Calabria, provincia di Trento, Abruzzo, Piemonte, Sicilia, Campania e Puglia con una percentuale di comuni interessati maggiore del 90%. Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l’Italia - precisa la Coldiretti - deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola.»

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