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Cronaca Podenzano

Maltrattamenti all’asilo, indagato anche il parroco di San Polo

Intanto, due delle maestre, dopo la revoca dei domiciliari, sono state sospese dall’insegnamento con un provvedimento interdittivo del giudice. E i carabinieri di Nas e Ispettorato del lavoro trovano violazioni amministrative: pasta scaduta, nessun piano sicurezza né certificazioni sulla potabilità dell’acqua

Aumentano a quattro gli indagati nell’inchiesta sui presunti maltrattamenti avvenuti nell’asilo San Giovanni Bosco di San Polo. A finire nel registro degli indagati - sempre con l’ipotesi di maltrattamenti - è il parroco della frazione di Podenzano, don Franco Sagliani. Intanto, mentre per due maestre è scattata la sospensione dalla professione, spuntano irregolarità amministrative da parte della scuola materna: i carabinieri del Nas e dell’Ispettorato del lavoro avrebbero trovato pasta scaduta, l’assenza di un piano di sicurezza e la mancanza del certificato di potabilità dell’acqua.

Non si ferma l’indagine, condotta dal sostituto procuratore Matteo Centini con i carabinieri di San Giorgio, su ciò che sarebbe avvenuto durante le lezioni nella scuola podenzanese. Dopo l’interrogatorio dal gip Luca Milani, per due insegnanti - Annalisa Paraboschi ed Enrichetta Rossi - il giudice ha revocato gli arresti domiciliari, ma ha stabilito l’interdizione (che è una misura cautelare) dall’esercizio della professione: non possono cioè insegnare. Le due maestre avevano risposto alle domande del giudice e i loro difensori, gli avvocati Franco Livera e Graziella Mingardi, avevano chiesto la revoca dei domiciliari. Inoltre, le stesse maestre avevano detto di non voler tornare in aula finché c’è un’inchiesta in corso. Resta, invece, riservata la decisione del giudice su suor Silvana Paluello, interrogata un paio di giorni fa.

Nel frattempo, mentre decine di persone sono state, e sono, ascoltate come testimoni in procura, nel registro degli indagati è finito anche il parroco di San Polo. Secondo, la procura il parroco, che uno dei dirigenti della scuola, sarebbe stato al corrente delle voci che circolavano sulla materna e sui metodi che sarebbero stati usati, ma non sarebbe mai intervenuto.

A intervenire, invece, una settimana fa sono stati i carabinieri del Nas e quelli del Nil (Ispettorato del lavoro) che avrebbero riscontrato alcune irregolarità, tutte amministrative. I militari hanno rinvenuto pacchi di pasta ormai scaduti. Inoltre, la scuola non avrebbe avuto un piano per la sicurezza e diversi estintori sono stati trovati appoggiati per terra, quindi potenzialmente alla portata dei bambini, e non appesi. Infine, i controlli hanno fatto anche emergere come manchi anche il certificato Haccp (salubrità e pulizia) per l’acqua potabile. Tutte violazioni che hanno fatto emettere ai carabinieri sanzioni per diverse migliaia di euro.

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