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Cronaca

Maltrattamenti alla Vittorino, due maestre rinviate a giudizio

Prosciolta una di loro, accusata di abuso di mezzi di correzione, grazie alle indagini degli avvocati. Le altre due, che devono rispondere di maltrattamenti, hanno scelto il processo in aula e non i riti alternativi

Due maestre rinviate a giudizio e una prosciolta. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari, Luca Milani, al termine dell’udienza dove il pm Antonio Colonna aveva chiesto il giudizio per tutte e tre le maestre. Le tre insegnanti erano state indagate (due arrestate, poi tornate in libertà) nel novembre del 2017 dopo un’indagine della Polizia locale, svolta all’interno della scuola elementare Vittorino.

Affronteranno il processo Stefania Innamorato ed Elena Fazio, entrambe accusate di maltrattamenti, difese rispettivamente dagli avvocati Flavio Della Giovanna con Carlo Giarda e Romina Cattivelli. E’ stata, invece, prosciolta dalle accuse di abuso di mezzi di correzione Donata Lorusso, difesa dagli avvocati Giovanna Cavaciuti e Annamaria Grossi. Tutti i difensori avevano chiesto il non luogo a procedere per le loro assistite. Nel processo ci saranno anche quattro famiglie, che si sono costitute parti civili con gli avvocati Marco Guidotti e Claudio Borgoni. Il dibattimento di svolgerà in ottobre e i difensori delle due imputate non hanno chiesto riti alternativi e sconti di pena, perché le due insegnanti hanno preferito difendersi in aula.

Soddisfatti i legali di Lorusso che hanno visto accolta la loro richiesta di proscioglimento, grazie anche alle indagini difensive che avevano svolto. Un tecnico, l’ingegner Michele Vitiello (Brescia) aveva visionato i video - registrati dalle telecamere nascoste dagli agenti - riscontrando alcune discrepanze con quanto riportato nei capi di accusa.

In un video, ha spiegato l’avvocato Cavaciuti, ad esempio si vede un bimbo spostato di un metro dal tavolo mentre secondo l’accusa quello studente sarebbe stato trascinato per alcuni metri. Le indagini difensive, poi, hanno portato anche gli avvocati di Lorusso a sentire i genitori di altre classi e le colleghe della maestre, che è stata descritta da tutti “mite e paziente con i ragazzi”. Il proscioglimento ha messo la parola fine alle preoccupazioni della maestra, che era stata sospesa dal lavoro per un anno facendole tornare un po’ di serenità. Essere uscita dall’indagine, le consentirà così di poter tornare a insegnare a settembre.

L’indagine del Sezione investigativa Polizia municipale scattò nel novembre, dopo la segnalazione di una educatrice di sostegno alla dirigente scolastica, la quale aveva informato la procura. L’indagine coordinata dal sostituto procuratore Colonna venne delegata alla Polizia municipale. Gli investigatori

nascosero alcune telecamere nella classe, riprendendo comportamenti anomali, sempre secondo le accuse, in particolare nei confronti di alcuni bambini che avevano difficoltà di apprendimento (uno di loro era autistico). Schiaffi, umiliazioni, il tentativo di infilare a forza il luccio in bocca e derisioni, le condotte adottate, secondo la procura, dalle insegnanti.

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