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In tribunale

Presunti maltrattamenti all'asilo di San Polo, tre rinvii a giudizio

Le indagini sull'asilo privato cominciarono nel novembre del 2019. I carabinieri installarono anche delle telecamere nascoste nella scuola. A processo due maestre e la direttrice dell'epoca

Presunti maltrattamenti all'asilo di San Polo. Le tre indagate (due maestre e la direttrice) sono state rinviate a giudizio nella giornata del 17 novembre dal gup Laura Pietrasanta al termine di una lunga udienza preliminare. Le difese avevano chiesto il non luogo a procedere, mentre il pm Matteo Centini e le due parti civili (famiglie rappresentate dagli avvocati Sara Soresi e Paola Battisi), hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio.

Si tratta di suor Silvana Paluello (difesa dall’avvocato Luigi Alibrandi) e le due maestre Annalisa Paraboschi ed Enrichetta Rossi (assistite dagli avvocati Franco Livera e Graziella Mingardi). Sono accusate di maltrattamenti su minori, aggravati dal fatto di aver commesso certi atti davanti ad altri bimbi, dal canto loro tutte avevano sempre respinto con forza le accuse. Il processo si aprirà a marzo e verrà celebrato in rito ordinario (nessuno sconto di pena).

Le indagini erano state coordinate, come detto, dal sostituto procuratore Matteo Centini e svolte dai carabinieri di San Giorgio nel 2019.  A luglio 2021 gli avvocati Livera e Mingardi avevano chieto e ottenuto una perizia per effettuare la trascrizione e la verifica dei file audio e video delle telecamere e dispositivi installati dai carabinieri durante le indagini. Secondo la difesa infatti ci sarebbero alcune divergenze e differenze tra quanto scritto dai militari e dal perito.

LA VICENDA - Le indagini sull'asilo privato cominciarono nel novembre del 2019. Gli investigatori installarono anche delle telecamere nascoste nella scuola. Dalle immagini sarebbero emersi atteggiamenti poco consoni al ruolo di un insegnante: i bambini sarebbe stati, secondo le accuse, vittime di aggressioni verbali «per ledere l’integrità psicologica dei piccoli», come scrisse il gip nell’ordinanza di custodia cautelare (all’inizio per la suora e due maestre scattarono gli arresti domiciliari). Tutte e tre le insegnanti, come fatto anche durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip, hanno sempre negato le accuse dicendo di non aver mai maltrattato i piccoli. 

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