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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Galleana / Via Giuseppe Manfredi

Maltrattamenti in classe, tornano in libertà le due maestre della Vittorino

Il giudice per le indagini preliminari, Stefania Di Rienzo il 22 novembre, ha accolto la richiesta dei difensori. Erano state arrestate dagli agenti della sezione investigativa della Polizia municipale, all’interno dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Antonio Colonna

Sono tornate in libertà le due maestre arrestate con l’accusa di maltrattamenti su minori, che avrebbero commesso in una classe terza della scuola elementare Vittorino Da Feltre. Il giudice per le indagini preliminari, Stefania Di Rienzo, il 22 novembre, ha accolto la richiesta dei difensori delle maestre - presentate il 21 -  per la revoca della misura degli arresti domiciliari. Sono così venute meno le esigenze cautelari. Le insegnanti, Stefania Innamorato di 45 anni e Elena Fazio di 58, sono state arrestate il 9 novembre dagli agenti della sezione investigativa della Polizia municipale, all’interno dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Antonio Colonna. Entrambe sono tuttora sospese dall’insegnamento. I legali hanno ora 60 giorni di tempo per impugnare il provvedimento amministrativo, emesso dalla direzione didattica.

FullSizeRender (26)-3-2-3Fazio, che aveva accumulato un forte tensione, sarebbe scoppiata in un pianto liberatorio quando ha avuto la notizia. «La mia assistita - ha affermato l’avvocato Romina Cattivelli - continua ad avere fiducia nella giustizia. Questo risultato è una prima tappa, continuiamo a lavorare per dimostrare l’estraneità della maestra ai fatti che le vengono contestati». Secondo Flavio Dalla Giovanna, difensore di Innamorato, si tratta di «un primo risultato positivo. Ora lavoreremo nel merito delle accuse, per fare chiarezza sui vari episodi contestati e accertare la verità». Gli investigatori avevano posizionato alcune telecamere all’interno della classe, riprendendo alcuni comportamenti anomali, secondo le accuse, in particolare nei confronti di alcuni bambini che avevano difficoltà di apprendimento (uno di loro era autistico). Schiaffi, umiliazioni e derisioni - il tentativo di infilare a forza un ciuccio in bocca - di fronte ai compagni, sono stati i tasselli che hanno fatto partire l’indagine, dopo le rivelazioni di una educatrice che assisteva i bambini con le difficoltà.

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