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Cronaca

Maltrattamenti in una famiglia di sordomuti, denunciato il marito

Delicata indagini della squadra mobile all'interno di un nucleo famigliare di sordomuti dove il marito picchiava la moglie. Anche la bambina veniva maltrattata. Gli agenti si sono avvalsi di un interprete del linguaggio dei segni

E' stato grazie a un interprete che conosce il linguaggio dei segni che la polizia, ancora una volta, è riuscita a fare luce su una situazione di maltrattamenti familiari verso le persone deboli. Questa volta però il tutto era reso ancor più difficile dal fatto che si trattava di una famiglia di sordomuti (marito e moglie 45enni), ovvero «un ambiente molto difficile da penetrare» - dice la squadra mobile. «Chi è sordo vive una realtà diversa dalla nostra, potremmo dire parallela» afferma Carlo Torreggiani dell'Asl di Piacenza, che ha fatto da interprete tra una donna costantemente picchiata dal marito e la polizia.

A far sospettare qualcosa alla polizia è stata una prima segnalazione della scuola che frequenta la bambina figlia della coppia di sordomuti. Una ragazzina che manifestava un chiaro stato di disagio e, grazie al supporto di uno psicologo, si è scoperto che la piccola soffriva nel vedere la madre picchiata e maltrattata in casa dal papà. «Ma anche lei stessa subiva maltrattamenti, violenze psicologiche soprattutto, dal padre» dice la polizia. Gli agenti della mobile però sono riusciti a stabilire con la donna una relazione grazie all'interprete, e piano piano si è riusciti a farle confidare le violenze subite dal marito tra le quattro mura domestiche.

«Lei era molto succube di suo marito - dicono in questura - e probabilmente da sola non si sarebbe mai rivolta a noi per chiedere aiuto». Ricostruita tutta la vicenda, e dopo aver attivato anche la rete di protezione per lei e per i figli grazie anche ai servizi sociali del comune, lui è stato denunciato per maltrattamenti i famiglia. «Chi è sordo ha paura degli altri - spiega ancora Torreggiani - ed è difficile trovare un matrimonio misto tra una persona non udente e una udente. Non riescono a capire il contesto. Anche la scolarità del sordo è inferiore alle persone udenti. In questi casi il problema è acquisire la fiducia del sordo».

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