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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Moglie picchiata brutalmente per anni davanti ai figli: condannato a 3 anni

Ubriaco, e con numerosi precedenti penali, era arrivato a spingerle il viso verso la pentola di acqua bollente. Dovrà risarcire la donna con 20mila euro. Il giudice aumenta la pena chiesta dal pm

«Ha vissuto una vita d'inferno. Quell'uomo va condannato è un delinquente abituale». L'avvocato di parte civile Nicoletta Passerini non è stato tenero e ha sgranato un rosario di violenze e soprusi, anche davanti ai figli, che una donna di 55 anni ha dovuto subire per quattro lunghi anni da quello che era suo marito e che l'alcol trasformava in un violento. Un 62enne, G.F., è stato condannato per maltrattamenti in famiglia dal giudice Italo Ghitti, questa mattina 15 maggio, a tre anni di reclusione e a un risarcimento di 20mila euro nei confronto della ex moglie. Una pena più pesante di quella chiesta dal pubblico ministero Paolo Maini: 2 anni e tre mesi.

In aula ha deposto al moglie. La donna, con forza e dignità, ha rievocato alcune delle situazioni più pesanti. Botte, minacce, ingiurie, insulti di ogni genere. Una volte aveva spinto il volto della donne a pochi centimetri dalla pentola con l'acqua bollente. In genere volavano piatti, l'ha ferita con un bicchiere. E poi schiaffi e pugni. Anche alla figlia, presa a calci, mentre  cercava di difendere la madre. Quattro figli con i quali l'uomo non ha mai cercato un rapporto. Tutti i fatti sono stati confermati dai vari testimoni sentiti in precedenti udienze e anche dai carabinieri.

Teatro delle violenze un paese della Valtidone, dove la famiglia piacentina viveva. Indole irascibile, la personalità dell'uomo - senza un lavoro e con numerosi precedenti alle spalle, tra cui rapine, furti e anche diserzione - mutava radicalmente quando assumeva alcol. Bastava un nulla per farlo, ubriaco, scatenare contro la moglie. Un comportamento che, degenerando, gli aveva anche fatto perdere la patria potestà. La donna ha retto, ma è poi psicologicamente crollata finendo in cura.

Il difensore dell'uomo, l'avvocato Giovani Capelli ha chiesto l'assoluzione e, in subordine, il minimo della pena. Il giudice, invece, ha addirittura aumentato la pena chiesta dallo stesso pubblico ministero.

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