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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Muore una 58enne che lavorava nella clinica, una segnalazione arriva a “Il Fatto Quotidiano”

Rancan (Lega) e Tagliaferri (Fratelli d’Italia) chiedono di fare luce su quanto sta accadendo alla casa di cura “Piacenza” dopo l’articolo de “Il Fatto Quotidiano”, in seguito alla segnalazione di un collega che pone dei dubbi sulle condizioni di lavoro

Una 58enne residente a Podenzano, Monica Rossi, ha perso la vita nei giorni scorsi. La donna lavorava alla clinica privata “Piacenza”. Al giornale “Il Fatto Quotidiano” è arrivata una segnalazione da parte di un collega della donna, che segnala una correlazione tra la scomparsa della lavoratrice e le condizioni di lavoro all’interno della struttura. Il quotidiano ha dato ampio spazio alla vicenda, interpellando anche alcuni responsabili della clinica e il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino. Sulla vicenda sono intervenuti anche due consiglieri regionali piacentini, Matteo Rancan e Giancarlo Tagliaferri.

«La Regione faccia luce su quanto sta accadendo all'interno della Casa di cura Piacenza che oggi sta focalizzando la propria attività sulla cura dei pazienti affetti da Coronavirus». E' quanto chiede in un'interrogazione alla Giunta, il capogruppo della Lega, Matteo Rancan. «Da un articolo apparso sulla stampa, sembrerebbe che il medico ricoverato a Tenerife, il 25 febbraio 2020, per Covid - 19, lavorasse nella Casa di Cura Piacenza clinica piacentina che, al pari della Casa di Cura Sant’Antonino (entrambe sono controllate dalla medesima proprietà) è accreditata col servizio sanitario nazionale. Inoltre, sempre dalla medesima ricostruzione giornalistica emergerebbero preoccupazioni da parte del personale, già intimorito nel rilasciare dichiarazioni dalla possibilità di perdere il posto di lavoro, circa la fattispecie che già diversi sanitari sarebbero malati», spiega il consigliere del Carroccio. Alla luce del fatto che proprio in questi ultimi giorni è deceduta una delle donne delle pulizie della Casa di Cura Piacenza, Rancan interroga la «Giunta regionale per sapere se sia a conoscenza della situazione all’interno della Casa di Cura Piacenza e se abbia intenzione di fare chiarezza su quanto accaduto ed esprimersi ufficialmente in merito».

TAGLIAFERRI (FD’I): «COS’È SUCCESSO PRESSO LE CASE DI CURA PIACENZA E SANT’ANTONINO? LA REGIONE SI INFORMI»

«La stampa nazionale riporta il caso di un medico ricoverato a Tenerife per coronavirus che lavorava presso la Casa di Cura Piacenza. L’articolo sottolinea la preoccupazione di chi è stato a contatto con lui in seguito al totale disinteresse dei titolari della clinica». È quanto dichiara il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia), in merito all’articolo comparso sul Fatto Quotidiano a firma di Selvaggia Lucarelli, che ha approfondito la situazione delle due realtà piacentine Casa di Cura Piacenza e Casa di cura Sant’Antonino, quest’ultima convertita a supporto della rete ospedaliera piacentina per affrontare l’emergenza Covid19. «La giornalista – dichiara Tagliaferri - riporta poi che la notizia del medico ricoverato a Tenerife viene data il  25 febbraio scorso, ma nessun giornale lo collegava alla clinica in questione; dall’articolo emerge anche il caso di un anziano con coronavirus, ricoverato inizialmente per un’altra patologia presso la Casa di Cura Sant’Antonino ed ivi rimasto per un mese, poi prelevato da un’ambulanza e di cui non si avrebbero più notizie». «In risposta alle domande sul caso specifico, dalla segreteria delle due strutture, che fanno capo allo stesso direttore sanitario, dichiarano di attenersi alle disposizioni date dall'ospedale di Piacenza – continua Tagliaferri - ma il direttore generale dell’AUSL di Piacenza, interrogato dalla Lucarelli, risponde di non gestire lui quelle cliniche e di non ricordarsi del caso dell’anziano».

Il consigliere di Fratelli d’Italia riporta poi che «sulle pagine dei social dei dipendenti delle cliniche si legge inoltre del decesso di una donna delle pulizie della clinica, che avrebbe avuto la febbre da giorni ed era stata mandata a casa, oltre alla presenza di vari operatori sanitari malati. La Regione Emilia-Romagna indaghi su questa situazione su cui nessuno, ad oggi, ha dato informazioni precise».

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