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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"No al ricatto tra vita e salario", Si Cobas in sciopero nella logistica piacentina

Il Si Cobas: «Denunciamo con forza l’irresponsabilità delle istituzioni piacentine, a partire dalla giunta di Piacenza, che irresponsabilmente non è intervenuta esigendo una chiusura totale dei magazzini contribuendo così al diffondersi del contagio»

«Il Si Cobas piacentino comunica con soddisfazione la riuscita sul territorio provinciale dello sciopero nazionale promosso dal sindacato per protestare sulla gestione dell’emergenza “Coronavirus” e sulla conseguente condizione operaia determinatasi, tanto in termini di salute e sicurezza quanto in termini economici. Quella che il Governo ha chiamato “fase 1” ha visto la chiusura soltanto di una piccola parte delle aziende, che, col metodo delle autocertificazioni, ha continuato l’attività produttiva (1.300 le imprese solo a Piacenza). Il Governo, su mandato delle leghe padronali, che ha fornito la scappatoia per sottrarsi alla chiusura, anche grazie all’avallo di un accordo-farsa firmato con i sindacati confederali il 14 marzo». Si legge in una nota ufficiale del sindacato. 

«Come SI Cobas ci siamo opposti a questa politica criminale, a difesa della vita e della salute di tutti i lavoratori e le lavoratrici, attraverso l’astensione dal lavoro in tutte le filiere non essenziali e la rivendicazione sistematica di dispositivi e provvedimenti di protezione in quelle essenziali (sanità e alimentari). Denunciamo con forza l’irresponsabilità delle istituzioni piacentine, a partire dalla giunta di Piacenza, che irresponsabilmente non è intervenuta esigendo una chiusura totale dei magazzini contribuendo così al diffondersi del contagio. Oggi il Governo si appresta a varare la “fase 2”, riaprendo progressivamente i settori rimasti chiusi. Ma nel frattempo per migliaia di lavoratrici e lavoratori l’emergenza continua e le condizioni economiche peggiorano«.

«Per questo, nella giornata del 30 aprile siamo scesi in sciopero, unendo alle rivendicazioni territoriali anche la richiesta di carattere nazionale del pagamento immediato e con anticipo delle casse integrazioni, nonché della fornitura di adeguati dispositivi di protezione. Per quanto riguarda il territorio piacentino, l’adesione è stata come sempre vicina al 100% nei grandi magazzini della logistica: TNT, GLS, Leroy Merlin, Geodis, CEVA, XPO. L’attenzione si è focalizzata su due situazioni problematiche in particolare. La prima è il magazzino OVS di Pontenure, dove i lavoratori si apprestano a subire il quattordicesimo cambio appalto in nove anni, con conseguente perdita di TFR e delle ultime spettanze maturate come consuetamente avviene in questa circostanza. La seconda è la Steriltom, storica azienda di lavorazione pomodoro dove tutto il reparto magazzino ha aderito al S.I.Cobas ma ancora manca un riconoscimento sindacale da parte della committenza e del fornitore di manodopera E.Co.S. società cooperativa. Lo sciopero sarà riproposto nei mesi a venire fino a raggiungere una completa tutela economica per le lavoratrici e i lavoratori italiani». 

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