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Cronaca

«Non è tollerabile che chi maltratta i poliziotti non vada in galera»

Duro intervento del Siap di Piacenza dopo una notte di interventi della polizia in città che hanno visto gli agentis maltrattati e insultati da gente ubriaca. Chiaravalloti: «Se i poliziotti non si sentono tutelati lavorano male»

«Questa notte l’ennesimo atto di violenza nei confronti di poliziotti. In un normale controllo di un veicolo, tra l’altro con sei persone a bordo di cui cinque tunisini ed un albanese, con il conducente tunisino in stato di ebbrezza, gli occupanti del veicolo hanno inveito nei confronti dei colleghi, il che rendeva necessario l’intervento di più pattuglie. Nel contempo si verificava un ulteriore sinistro stradale in un altro luogo della città e anche in questo caso il conducente Italiano era in stato di ebberezza alcoolica ed inveiva contro i colleghi. Quanto sta avvenendo è davvero preoccupante».

Lo afferma con preoccupazione, in una nota, il segretario del Siap di Piacenza Sandro Chiaravalloti, facendo riferimento alla denuncia di cinque stranieri fermati nella notte dalla polizia nella zona di Borgotrebbia, e della denuncia per guida in stato di ebbrezza di un uomo che in auto si è andato a schiantare contro la recinzione della ferrovia in via Diete di Roncaglia.

«Ad ogni controllo effettuato  - afferma il segretario del Siap - c’è la tendenza ad usare violenza nei confronti degli operatori di polizia. Questo avviene perché le leggi attuali non tutelano appieno chi opera in prima linea ogni giorno rischiando la propria incolumità. Queste persone che usano violenza sanno che rischiano poco e nulla. Penso che sia ora di mobilitarsi affinché chi usa violenza nei confronti di chi rappresenta lo Stato e lavora per pochi spiccioli,sia soggetto a pene certe che facciano davvero scontare un adeguato “soggiorno” nelle nostre carceri e che per gli extracomunitari non sia più possibile rinnovare il permesso di soggiorno nel nostro Paese».  

«Non possiamo tollerare che chi maltratta i poliziotti non vada in galera - dice Chiaravalloti - Questa non è più una questione di controllo del territorio, ma è una questione di tutela per chi controlla il territorio in pessime condizioni lavorative nonostante si senta abbandonato da uno Stato che rappresenta. Nei prossimi giorni mi confronterò con la Segreteria del SIAP e, se sarà necessario, effettueremo un convegno sulla legalità e una manifestazione davanti gli Uffici Giudiziari per sensibilizzare l’opinione pubblica affinché le leggi attuali vengano attuate rigidamente e affinché ci si mobiliti per cercare di proporre nuove leggi a tutela dei poliziotti, costretti perennemente ad operare contro una delinquenza sempre più agguerrita ed insensibile alla legge».  

«Così come vi è stata una evoluzione legislativa nei confronti di chi viola il codice della strada - che porta soldi nelle casse dello Stato o negli Enti locali  -  è ora che vi sia una evoluzione anche per chi usa violenza nei confronti dei tutori della sicurezza. C’è il pericolo che ogni operatore di polizia non sentendosi tutelato, tenda involontariamente a non intervenire in condizioni estreme. Ma questo per fortuna ancora non avviene, grazie alla grande professionalità ed abnegazione: ma il pericolo c’è davvero. Per il bene di tutti è ora che la politica invece di proporre controlli del territorio fantascientifiche con sindaci sceriffi ecc… , si impegni seriamente a tutelare le donne e gli uomini della Polizia di Stato che con i mancati investimenti e le mancate riforme ha già abbondantemente abbandonato. Del resto, se ben notate, o oltre a vedere meno volanti in giro, i tanto acclamati poliziotti di quartiere sono spariti! La politica dell’apparire e del non essere è stata fallimentare». 

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