«Non mi consegna i pacchi» e chiude la postina in azienda

Sequestro di persona e lesioni. Sono le pesanti accuse nei confronti di un imprenditore di Fiorenzuola accusato di aver trattenuto contro la sua volontà una postina. Un gesto che le avrebbe provocato un trauma psicologico che l’ha costretta a casa per alcuni mesi.

Sarebbe dovuto cominciare il 13 giugno il processo nei confronti di un 40enne ma a causa di problemi di salute l’uomo non era presente e il giudice per l’udienza preliminare, Stefania Di Renzo, ha rinviato la vicenda a settembre. La donna ha intenzione di costituirsi parte civile, con l’avvocato Stefano Moruzzi.

Secondo il sostituto procuratore Ornella Chicca, l’uomo, nel gennaio del 2015 a Fiorenzuola, dopo una furiosa lite, avrebbe chiuso il cancello della propria azienda impendendo all’auto della postina, una 30enne, di uscire e togliendo anche le chiavi dal cruscotto. Per il difensore dell’imprenditore - che opera nel settore delle auto - l’avvocato Gianni Montani, l’uomo non avrebbe chiuso il cancello, né avrebbe preso le chiavi dalla vettura. Tra l’altro, sostiene la difesa, era presente anche il furgone di un altro corriere che è potuto uscire tranquillamente.

Alla base del litigio, ci sarebbero le lamentele dell’uomo che trovava sempre gli avvisi per andare a ritirare i pacchi in posta. Stanco di aspettare e di perdere tempo, il 40enne si era recato in posta. Il pacco, però, era ancora nelle mani dell’addetta delle Poste. Tornato all’azienda, aveva trovato la donna, che nel frattempo era ritornata. E lì è nato lo scontro verbale. La donna aveva chiamato i carabinieri e tutto sembrava finito. Lei, però, aveva querelato l’uomo. E lui aveva fatto altrettanto, querelando la postina per appropriazione indebita: "si è tenuta i miei pacchi".