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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

«Non può esistere un'educazione dei figli contro natura perché non ne esiste solo una»

Nota congiunta di Davide Bastoni medico specialista in Medicina d’Emergenza-Urgenza, presidente L’Atomo Arcigay Piacenza e di antropologi, psicoterapeuti e neuropsichiatri infantili

«Omogenitorialità (legame di diritto e di fatto fra una coppia di persone omosessuali e un bambino). Abbiamo seguito e sostenuto la conferenza stampa tenuta dalla coppia di mamme (Sara e Irene) che, con grande fatica, cerca di ottenere il riconoscimento della propria figlia da parte di entrambe e vogliamo esprimere la nostra posizione», scrivono in una nota Giovanna Maria Cammi psicologa e psicoterapeuta, Valentina Tirelli psicologa e psicoterapeuta, Andrea Pancini antropologo, Giuseppe Viola neuropsichiatra infantile, Davide Bastoni medico specialista in Medicina d’Emergenza-Urgenza, presidente L’Atomo Arcigay Piacenza. 

«Successivamente, sono apparsi sui quotidiani alcuni interventi che criticavano aspramente la possibilità che due persone dello stesso sesso possano crescere un figlio, affermando che fosse “contro natura” e dichiarando che ogni bambino abbia diritto ad avere genitori di sesso diverso. Prima di tutto, l’atto sessuale procreativo, l’educazione e la crescita dei figli sono cose molto diverse e l’una non consegue necessariamente all’altra.  Nella maggioranza dei casi, la madre biologica e il padre biologico diventano anche le persone che cresceranno i loro figli, tuttavia questo non sempre accade. Nella nostra società sono frequenti, per diversi motivi, situazioni in cui l’educazione del bambino è portata avanti da una persona sola (madre o padre soli, famiglie divorziate, ecc.) o da più persone (madre o padre con nonni, famiglie allargate, famiglie adottive, ecc.)».

«Inoltre - proseguono - nel corso dei secoli, le figure educative sono cambiate: ai genitori biologici talvolta si sostituivano o aggiungevano altre persone atte alla crescita del bambino. Oppure pensiamo ad altri tipi di società, diversa dalla nostra occidentale, in cui l’educazione e la crescita dei bambini hanno regole diverse dal binomio padre-madre, tipico della nostra cultura odierna. Sono genitori coloro che si impegnano ad accudire, sostenere e sacrificare il proprio tempo per la crescita di un bambino; il desiderio di essere questa figura è ciò che realmente lo caratterizza. Ne consegue, per quanto detto, che non può esistere un’educazione dei figli “contro natura”, poiché non esiste un’unica natura».

«Negli ultimi decenni - concludono - sono stati compiuti in molte parti del mondo occidentale numerosi studi crosslongitudinali, osservazionali e retrospettivi. Questi concordano nell’affermare che la felicità del bambino e la sua sana crescita psico-socio-affettiva non sono correlate al sesso e/o all’orientamento sessuale dei genitori, bensì alla loro capacità educativa, al supporto sociale che hanno intorno, alla loro capacità economica e allo stile di condotta familiare. Sono infatti queste le variabili che intervengono nella crescita di un bambino e non il sesso del genitore. In conclusione, vista la varietà di famiglie da sempre presenti nelle società umane, ciò che possiamo fare è accogliere, capire e non discriminare ed insegnare ai bambini a fare altrettanto». 

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