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Cronaca

Nuovo decreto e spostamenti tra Regioni e Comuni: cosa si può fare (e cosa no) dal 16 gennaio

La stretta viene sostanzialmente confermata, a meno di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Tutte le cose da sapere e le novità che, in base all'ultima bozza disponibile, entreranno in vigore a partire da sabato e per almeno un mese

Il dado è tratto: stop confermato agli spostamenti tra le regioni e le province autonome. Ancora almeno un mese di divieti o forti limitazioni alla mobilità interregionale nella bozza del nuovo decreto legge sull’emergenza, che delineerà le nuove misure anti-contagio da sabato prossimo e per i prossimi tempi. Chi sperava in modifiche alla stretta negli spostamenti tra le diverse aree del territorio (primi tra tutti i promotori della campagna social #congiuntifuoriregione) resteranno delusi. Per ora c'è la bozza, si aspetta il testo fatto e finito.

Gli spostamenti tra regioni vietati a gennaio-febbraio 2021: serve autocertificazione

A meno di improbabili novità dell'ultim'ora, con il nuovo decreto gli spostamenti interregionali saranno vietati se non per motivi di lavoro, salute e necessità (da dichiarare nel modulo di autocertificazione, probabilmente ne verrà messo a disposizione entro sabato un modello nuovo sul sito del Viminale): è e sarà sempre consentito il rientro al domicilio/residenza. La stretta era stata introdotta con il dl n.158 del 2 dicembre 2021 che sanciva, nel periodo dal 21 dicembre al 6 gennaio, l'impossibilità di muoversi liberamente tra le regioni, indipendentemente dal colore dei territori, giallo incluso. 

Chi non ha l’autocertificazione, può richiederla agli organi di Polizia in sede di controllo. Inoltre, si ricorda che per coloro che si spostano per motivi di lavoro, si può anche ovviare all’autodichiarazione esibendo il tesserino fornito dal datore di lavoro, quando ciò può avvenire. Non tutti hanno un tesserino fornito dall'azienda. In quel caso, si procede a compilare l'autocertificazione.

Nell'ultima bozza si legge tra le altre cose: il decreto conferma, fino al 15 febbraio 2021, il divieto già in vigore di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, con l’eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Inoltre, dal 16 gennaio 2021 e fino al 5 marzo 2021, sull’intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure:

  • è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5.00 e le ore 22.00, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. [...] . Tale spostamento può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti;
  • qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

Zona rossa, arancione, gialla e spostamenti tra Comuni

Se il divieto di spostamenti tra regioni vale per tutti i colori (rosso, arancione e giallo), differente è il discorso per gli spostamenti tra comuni all'interno della stessa regione. In zona gialla sono e saranno consentiti, mentre in zona arancione e rosso solo per motivi di lavoro, salute e necessità. 

Cosa significa motivi di necessità? I genitori separati/affidatari possono tranquillamente spostare tra regioni per andare a trovare i figli minorenni, o per portarli con sé alla propria residenza / domicilio / abitazione, nel rispetto dei provvedimenti del giudice o degli accordi con l’altro genitore: questi spostamenti rientrano assolutamente tra quelli motivati da “necessità”. Va inoltre specificato che la valutazione circa l’eventuale sussistenza di motivi di necessità resta rimessa all’Autorità competente (leggasi Prefetto del luogo dove la violazione è stata accertata). Nessun dubbio nemmeno sul fatto che rientri tra le necessità e le urgenze assistere un genitore o un amico non autosufficiente.

Secondo l'agenzia di stampa Ansa rischiano al momento la zona rossa Lombardia, Sicilia ed Emilia-Romagna. La zona arancione potrebbe invece arrivare in Lazio, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Puglia, Umbria, Marche, Piemonte, Trentino Alto Adige. In zona gialla dovrebbero rimanere quindi Toscana, Sardegna e Molise. Ma si attendono i dati ufficiali. Al centro del prossimo confronto tra esecutivo e governatori per limare i dettagli del decreto altri temi dibatuti: 

  • il divieto all’asporto per i bar dopo le 18 inviso praticamente a tutte le Regioni;
  • l’ulteriore slittamento dell’inizio della stagione sciistica (ormai certo, ma servono i ristori);
  • la possibilità di raggiungere le seconde case in regioni arancioni

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