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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio al Baraonda, ascoltati due testimoni che assistettero al delitto

Due testimoni di nazionalità albanese sono stati ascoltati oggi in aula per l’omicidio di Sadik Haideri, avvenuto il 1° settembre del 2013, ucciso per motivi legati al controllo della prostituzione

Sono stati ascoltati in aula, due testimoni albanesi che hanno assistito al bar Baraonda all’omicidio di Saidek Haideri. I due hanno fornito alcuni dettagli in più rispetto alle dichiarazioni rilasciate alla polizia subito dopo il fatto di sangue, avvenuto in via Colombo il primo settembre 2013. Un omicidio per cui sono imputati tre albanesi. I due testi hanno risposto, nell’udienza durata tre ore, alle risposte del giudice per l’udienza preliminare Adele Savastano e del pm Emilio Pisante. Poi è stata la volta dei difensori degli imputati, gli avvocati Mauro Pontini e Luca Curatti (Foro di Cremona). Pontini assiste Ramadani Bujara, il latitante arrestato e rientrato in Italia alla fine di luglio, e Donard Uku. Curatti, invece, difende lo stesso Donard il fratello Mersin e Suada Zylifi. I tre uomini devono rispondere di omicidio premeditato in concorso – a sparare sarebbe stato Mersin, secondo gli inquirenti - mentre la donna, Zylifi, di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, reato addebitato anche ai tre connazionali. Tutti hanno scelto il rito abbreviato.

«Sono stati aggiunti alcuni dettagli - hanno spiegato i difensori – che si aggiungono alle prime dichiarazioni rilasciate alla polizia. E’ stata rivista anche la dinamica dell’omicidio. Le difese valuteranno questi nuovi particolari in relazione a quanto detto nell’immediatezza del fatto e prepareremo la difesa da portare in aula alla prossima udienza». Il delitto si era consumato nell’ambito del controllo della prostituzione a Piacenza, dove era coinvolta anche Suada Zylifi. Le indagini della polizia permisero di arrestare i due fratelli Uku poco prima che salissero su un aereo a Malpensa per fuggire in Albania. La Squadra mobile mise insieme i tasselli e riuscì a bloccare i due in tempo. Alla base del feroce omicidio – Hajderi venne freddato con una pistola mentre era seduto al bar – ci sarebbe una ragazza, un prostituta che la vittima avrebbe voluto far lavorare in una certa zona. Nonostante un incontro precedente, le due gang non si accordarono e si arrivò al delitto. Gli Uku, secondo le indagini, non potevano permettere che altri si installassero sul loro territorio.

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