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Cronaca Strada della Regina

Omicidio di Quarto, un colpo solo al petto ha reciso l’arteria brachiale di Giovanni Mutti

La moglie dopo il ferimento ha chiamato più volte il 118. E dalle indagini emergono referti del pronto soccorso per percosse

Un colpo solo, inferto con un normale coltello da cucina, ha reciso l’arteria brachiale (quella che si estende dalla parte inferiore del petto fino ad arrivare al gomito). L’uomo è caduto subito a terra perdendo molto sangue e in breve sarebbe morto. Avrebbe perso la vita in questo modo Giovanni Mutti, il 64enne, ucciso dalla moglie Angela Lanza, di 62, nelle prime ore della mattina di venerdì, nell’abitazione alla Lombardina, a Quarto. La moglie subito dopo il gesto - sembra per difendersi da un’aggressione del marito che le avrebbe anche stretto le mani intorno al collo – ha più volte chiamato il 118, tre telefonate, in cui chiedeva con insistenza l’intervento per il marito.

La donna è indagata per omicidio volontario, ma non è stata arrestata, è in libertà, perché il sostituto procuratore Antonio Colonna sta valutando con attenzione l’ipotesi della legittima difesa o dell’eccesso colposo di legittima difesa. Una scelta questa compiuta da Colonna dopo aver partecipato alle prime indagini e dopo essersi consultato con gli investigatori della squadra Mobile, della scientifica e con il medico legale. Ma anche dopo aver interrogato per ore, in questura, Angela Lanza, assistita dall’avvocato Annamaria Grossi. Insomma, il quadro emerso dalle prime indagini avrebbe configurato la difesa della donna, che vedeva in pericolo la propria incolumità, nei confronti del marito e l’accidentalità della coltellata che, per una serie di sfortunate coincidenze, si è infilata sotto la scapola sinistra arrivando a ledere l’importante arteria. Un colpo inferto con l’intento di allontanare il marito, non di ucciderlo, come lei stessa avrebbe dichiarato nell’interrogatorio. E se tutto questo dovesse rimanere com’è, cioè se dovesse reggere al vaglio degli inquirenti e alla verifica delle dichiarazioni e dei risultati degli esami scientifici, la donna si vedrebbe contestare il reato di omicidio colposo e non volontario. Se, invece, emergeranno elementi discordanti, la procura potrebbe rivedere le proprie decisioni. Ma le indagini sono in corso e a breve saranno sentite dalla polizia le persone vicino alla famiglia.

Intanto, spuntano elementi dal passato che potrebbero inquadrare il movente nella tensione fra i due coniugi. In casa, i poliziotti hanno rinvenuto diversi, almeno quattro, certificati medici rilasciati dal pronto soccorso per percosse e in questura risulta un intervento, a casa, della Volante nel 2010.

Intanto, questa mattina si è svolta l’autopsia eseguita da Luisa Andrello, medico dell’Istituto di medicina legale dell’ospedale di Varese. Il magistrato oltre alle cause della morte ha anche chiesto al medico esami tossicologici sul corpo di Mutti, per accertare l’eventuale presenza di farmaci, droga o alcol. Il medico dovrà anche eseguire un’altra visita sulla donna, dopo quella svolta la notte stessa del delitto. L’intento è quello di accertare eventuali segni che possano ricondursi a un’aggressione fisica.

Che il clima fra i due fosse teso, inoltre, è dimostrato dal fatto che la donna quella notte si fosse portata in camera da letto il coltello, proprio per difendersi da eventuali attacchi.

Ucciso in casa a coltellate ©Bisa-Gatti/ilPiacenza

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