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Sabato, 9 Dicembre 2023
Omicidio di Lugagnano / Lugagnano Val D'Arda

Rapine ad altri pusher e ritorsioni, le indagini dei carabinieri proseguono

Le indagini dei carabinieri proseguono. L'assassinio è maturato nell'ambiente dello spaccio e della guerra per le piazze e all'origine di tutto forse ci sono rapine a pusher e ritorsioni

Come ampiamente già scritto (LEGGI QUI) l'assassinio di Lugagnano è maturato nell'ambiente dello spaccio e della guerra per le piazze. Ed è in questo mondo che i carabinieri di Piacenza e Fiorenzuola stanno indagando per definire i contorni precisi di quello che è accaduto il 28 aprile scorso anche se il cerchio attorno al presunto omicida potrebbe verosimilmente stringersi presto. I militari, coordinati dal sostituto procuratore Matteo Centini oltre ad inviduare l'uomo che materialmente ha ucciso El Jabiri Abdelghani con un colpo di pistola che lo ha trapassato da parte a parte all'addome nei pressi di una boscaglia a Tabiano di Lugagnano, stanno evidentemente ricercando il movente (pistola, bossolo e proiettile non sono stati trovati).

La vittima, 32enne marocchino con una residenza fittizia a Vigevano, potrebbe aver provocato più di un malumore magari cercando di espandere la sua attività di pusher invadendo "piazze" altrui con minacce, intimidazioni e qualche rapina a colleghi innescando forse ritorsioni o vendette, come già peraltro detto nelle settimane scorse. Lo straniero pendolava tra il Milanese e il nostro territorio dove si sarebbe guadagnato da vivere spacciando, il luogo dove è stato freddato e trovato cadavere è infatti una fiorente piazza di spaccio di eroina e cocaina. I suoi comportamenti potrebbero essere stati dapprima tollerati e poi dichiarati non più accettabili, di lì la sua uccisione nel solco di una guerra tra bande. Ma sono ipotesi.

Dettagli importanti se non addirittura fondamentali sono sicuramente emersi dall'analisi dei quattro cellulari che l'uomo aveva addosso. In quei dispositivi e in molteplici altri accertamenti potrebbe nascondersi il motivo dell'assassinio, ossia chi l'ha organizzato e chi infine l'ha compiuto. L'omicida potrebbe essere un connazionale presente già in Italia o potrebbe anche essere stato mandato in Italia dall'estero e incaricato di compierlo per poi fuggire. Non è dato sapere: le indagini proseguono nel massimo riserbo. Ai militari il compito anche di capire se e in che misura numerosi gambizzazioni e accoltellamenti avvenuti sia in Emilia-Romagna sia in Lombrardia nei giorni prima e in quelli successivi all'omicidio piacentino, e che hanno visto protagonisti marocchini, siano collegati tra loro. 

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