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Cronaca

Omicidio Pierini, chiesto il rito abbreviato per il nipote

Madre e figlio sono accusati di aver ucciso l'anziana Pierini il 3 luglio 2012 a Pontenure. Per entrambi la decisione sul rinvio a giudizio e la scelta del rito con cui verranno processati (dibattimento o rito abbreviato) potrebbero essere prese nella prossima udienza

Lunga udienza preliminare per l’omicidio di Giuseppina Pierini. L’udienza si è conclusa senza il rinvio a giudizio ed è stata rinviata a fine mese. Dalle 10 fino alle 16 di oggi 9 divembre, Maria Grazia Guidoni e il figlio Gino Laurini, hanno atteso le decisioni del giudice per l’udienza preliminare Adele Savastano, davanti al quale si è svolta l’udienza per il rinvio a giudizio. Guidoni e Laurini sono accusati di aver ucciso l’anziana Pierini, rispettivamente madre e nonna degli imputati, il 3 luglio 2012 a Pontenure. I due devono rispondere di omicidio volontario premeditato, con le aggravanti di averlo commesso su una persona, un familiare, con minorata difesa (un’anziana malata di Alzheimer), per motivi futili e abbietti. Entrambi sono anche accusati di distruzione di cadavere. La donna, inoltre, deve anche rispondere di falso, per aver denunciato la scomparsa della madre. Alla base dell’omicidio, ci sarebbe il tentativo di Guidoni, secondo l’accusa, di non perdere la pensione della madre che stava per essere presa in carico da un amministratore di sostegno.

IMG_9038-2A portarli in giudizio è stato il sostituto procuratore Roberto Fontana, al termine di lunghe indagini condotte dai carabinieri di Grosseto prima e del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Piacenza poi. L’avvocato Sandro Nunzi (Foro di Grosseto) che difende il figlio ha chiesto il rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena, condizionato a una perizia psichiatrica sul ragazzo (che è stata accolta dal gip), mentre il difensore di Guidoni, l’avvocato Gianpaolo Ronsisvalle (Foro di Modena) ha presentato due questioni preliminari, che sono state respinte dal giudice (la difesa potrebbe ricorrere contro il respingimento). 

Per la perizia su Laurini, il giudice ha anche nominato i due psichiatri ai quali l’incarico sarà affidato nella prossima udienza. Guidoni, invece, nell’udienza di fine mese dovrà scegliere se optare per il rito abbreviato. Se ciò non avvenisse, il pm Fontana chiederà il rinvio a giudizio e il giudice fisserà l’udienza davanti alla Corte di Assise. In quel caso, però, gli imputati si troveranno di fronte a un nuovo giudice - Gianandrea Bussi - perché Savastano è diventata incompatibile, avendo preso visione degli atti oggi. Gli imputati, inoltre, parteciperanno a due udienze diverse. «E’ la scelta che volevamo - ha affermato all’uscita l’avvocato Nunzi - ed è la più conforme al materiale probatorio raccolto e al comportamento, più che collaborativo, tenuto da Laurini». La vicenda venne a galla dopo il drammatico resoconto del figlio ai carabinieri, dichiarazioni che consentirono di trovare i resti del corpo della povera Pierini il 12 novembre 2015 in un bosco a Massa Marittima. Il figlio, schiacciato dal peso di ciò che aveva fatto, aveva raccontato tutto ai carabinieri.

Secondo le dichiarazioni, alla Pierini, nella casa di Pontenure, sarebbe stato fatto bere un cocktail di farmaci, poi le sarebbe stato legato un sacchetto di plastica alla testa facendola morire asfissiata. L’odore sarebbe continuato con i due che avrebbero caricato il cadavere nel bagagliaio dell’auto diretti a Massa Marittima. Qui, al cadavere sarebbe stato gettato dell’acido muriatico sul volto, per renderlo irriconoscibile. Poi la coppia, secondo la procura, avrebbe cercato di fare a pezzi il corpo, con una pala e una zappa. Infine, i poveri resti erano stati gettati in una scarpata, tra gli arbusti.

(Nelle immagini Gis sotto: il sostituto procuratore Roberto Fontana, gli avvocati  Sandro Nunzi (Foro di Grosseto), Gianpaolo Ronsisvalle (Foro di Modena) 

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