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Cronaca

Delitto del trolley, Paolo Grassi risponde al pm: «Non ho ucciso io il professore»

Il piacentino 30enne, in carcere dallo scorso agosto insieme all'amico Gianluca Civardi per il delitto del trolley a Milano, è stato ascoltato dal pubblico ministero della capitale lombarda titolare dell'indagine sull'efferato delitto avvenuto il 7 agosto del 2014

Paolo Grassi non avrebbe partecipato materialmente all’uccisione di Adriano Manesco. Il piacentino 30enne, in carcere dallo scorso agosto insieme all’amico Gianluca Civardi per il delitto del trolley a Milano, è stato ascoltato dal pubblico ministero della capitale lombarda titolare dell’indagine sull’efferato delitto avvenuto il 7 agosto del 2014. E’ stato lo stesso indagato, difeso dall’avvocato piacentino Alessandro Stampais, a chiedere di essere sentito in carcere, dopo essersi avvalso fino ad oggi della facoltà di non rispondere.

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Il 30enne avrebbe quindi spiegato quello che è accaduto quel giorno nell’appartamento di Milano, sottolineando di non essere stato lui ad uccidere e depezzare il professore, i cui resti sono stati poi rinchiusi nelle valige ritrovate dalla polizia alla preferita di Lodi. Avrebbe invece ammesso di aver partecipato al tentativo di occultamento del cadavere. Durante l’uccisione, però, si sarebbe addirittura trovato in un’altra stanza della casa.
Le successive indagini della polizia di Lodi, Piacenza e Milano, avevano fatto emergere che il delitto era avvenuto dopo che l’insegnante in pensione era stato stordito e posto nella vasca da bagno del suo appartamento per essere poi fatto a pezzi. Le sue membra erano poi state trovate rinchiuse in alcuni trolley gettati in un cassonetto alla periferia di Lodi.

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