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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

«Ossessionato da Elisa: la voleva a tutti i costi anche se lei non l’amava»

Ha una “Personalità Borderline” ma massimo Sebastiani era capace di intendere e di volere al momento dell’assassinio il 25 agosto 2019. La perizia psichiatrica sull'operaio accusato di aver ucciso l'amica Elisa Pomarelli illustrata in aula

«Il substrato mentale da cui è scaturito l’omicidio è stato quello dell’ossessione amorosa, esasperata da una perdurante frustrazione del desiderio di possesso verso Elisa con cui voleva convivere e che desiderava come propria compagna di vita. All’epoca dei fatti l’imputato soffriva di disadattamento psicosociale e viveva da tempo una condizione stressante sia per la relazione non corrisposta sia per la situazione economica in cui versava». E’ ciò che si legge nella perizia psichiatrica redatta da Mario Montero, incaricato dal tribunale, nei confronti di Massimo Sebastiani, il 46enne accusato di aver ucciso la giovane amica Elisa Pomarelli strozzandola nel suo pollaio a Campogrande di Carpaneto il 25 agosto 2019. Mantero ha quindi diagnosticato un disturbo di “Personalità Borderline” ma Sebastiani era capace di intendere e di volere al momento dell’assassinio.

famiglia elisa pomarelli 2021 e avvocati-2«I comportamenti precedenti e successivi all’omicidio non sono indicativi di una disorganizzazione patologica e risultano compatibili  - si legge - con il fine di procurarsi un alibi e con l’attuazione di strategie volte ad evitare l’identificazione come autore del reato e la cattura. Sono in coerenza con la natura rurale e primitiva di Sebastiani che conosce i boschi e sa sopravvivere con mezzi di fortuna». Nella mattinata dell'8 marzo è stata illustrata ampiamente in aula alla presenza di tutti gli avvocati, del giudice Fiammetta Modica e del pm titolare delle indagini Ornella Chicca. L'operaio di Carpaneto (accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere che sarà processato con rito abbreviato), dopo averla uccisa, ne aveva caricato il cadavere nel baule dell'auto e portata in un bosco a Costa di Sariano di Gropparello. Fu arrestato il 7 settembre dai carabinieri dopo una fuga di due settimane e indicò ai militari dove aveva nascosto il cadavere della donna. E’ in carcere da quel giorno dove ha manifestato più volte rimorso, senso di colpa e dolore  per quanto fatto ad Elisa e alla sua famiglia. L'imputato non era in aula. Il processo è stato rinviato al 19 luglio. 

I PROFESSIONISTI IN CAMPO - Mario Mantero specialista in psichiatria e criminologia clinica, su mandato delbruzzone pontini liardo lentini antonini ris carabinieri-2 tribunale, aveva nominato Alice Quadri come testista per i test psicologici del caso ed era incaricato di elaborare una perizia psichiatrica che stabilisse se al momento dei fatti (ossia l'omicidio di Elisa Pomarelli, che non ricambiava l’amore che l’uomo diceva di provare per lei) Massimo Sebastiani fosse capace di intendere e volere e che indagasse il particolare rapporto relazionale-affettivo con la vittima, il contesto emotivo in cui è maturata l’azione delittuosa, le modalità dell’azione e i comportamenti successivi alla stessa, quali parametri rivelatori del substrato psichico dell'imputato. La difesa, l'avvocato Mauro Pontini,  aveva nominato Marco Murgia (che aveva a sua volta redatto una perizia), la parte civile (avvocati Alida Liardo e Paolo Lentini che rappresentano la famiglia della vittima. Presente anche Mara Tutone che rappresenta il Telefono Rosa- Città delle Donne che si è costituito parte civile) aveva nominato Renato Ariatti il quale a sua volta aveva nominato Marco Samory come testista. Samory identificava «elementi suggestivi di enfatizzazione del proprio disagio fino a giungere a una vera e proprio simulazione (malengerig)», ma questa tesi non è stata confermata: «La tendenza ad enfatizzare sarebbe forse connaturata al suo modo di percepirsi piuttosto che un atteggiamento volto ad averne dei vantaggi». L'ipotesi era basata sul fatto che Sebastiani mentisse e che recitasse una parte invece si sostiene che ciò possa essergli servito per mascherare la sua profonda insicurezza e il senso costante di inadeguatezza. 

massimo sebastiani tribunale ok 2020-2LA PERIZIA - Emerge «una personalità iperenergetica, molto assertiva sul piano fisico, lavoratore indefesso anche se, forse, piuttosto disorganizzato, un poco grandioso nella percezione di se stesso e dotato di un'intelligenza forse non eccelsa, ma priva di deficit patologici macroscopicamente apprezzabili. Intraprendente e iperattivo, ed anche estroverso, forse per reazione alle proprie insicurezze, fino a raggiungere aspetti di eccentricità marcati a stampo istrionico ed esibizionistico con comportamenti improntati a una primitiva semplicità». E’ emerso che «era ossessionato dalla vittima che era divenuta per lui fonte di sofferenza quotidiana e dalla quale era dipendente. La comunicazione tra i due era chiusa sul piano emotivo e sentimentale e l'equivoco sul loro rapporto era divenuto forse insopportabile per Sebastiani. Non erano nemmeno noti aspetti apertamente conflittuali tra i due: Sebastiani pur di non perdere la fonte della sue gioie e dei suoi tormenti ne subiva le condizioni e accettava di vederla a qualsiasi costo anche se il rapporto non procedeva ed era divenuto, a suo dire, una perdita economica. Procurare ad Elisa dei soldi coinvolgendola in lavoretti vari era divenuto un modo, forse l'unico, per tenerla legata a sé. Il livello di frustrazione era per lui davvero elevato».

«Anche se la natura dell'omicidio è di natura pacificamente passionale il tema del denaro entra continuamente infunerale elisa pomarelli-2 questa vicenda dato che questo era probabilmente il collante del rapporto con Elisa  e che Sebastiani era sotto pressione per i debiti con le banche contratti da tempo. Il tema dei soldi ricorre come un filo portante nella narrazione: Sebastiani ama guadagnare, avere soldi anche se nella gestione degli stessi è evidente che egli abbia dei problemi, pur in assenza di palesi vizi. Ha fatto recentemente debiti con la banca e anche la relazione con Elisa era suggellata dal bisogno di soldi di quest'ultima. Farle guadagnare dei soldi era un modo per aiutarla ma anche per tenerla legata a sé, anche a scapito dei propri interessi economici, pur di avere Elisa vicino». Quando poi la giovane donna, che non ha mai visto Massimo come compagno ma solo come amico, quel giorno gli disse che forse non c’era più bisogno di vedersi così spesso - come già ampiamente scritto - lui l’ha uccisa: ricordo che era come se mi avesse attraversato una scarica di delusione, ha raccontato, come se il pollaio fosse tutto buio. Era una scossa fisica, un freddo totale che mi è arrivato fino ai piedi, una sensazione che non avevo mai provato. 

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