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Cronaca

Otto arresti per riciclaggio e bancarotta. Sequestrati 150 milioni di euro al gruppo "Dorini"

Svuotavano le società in stato di insolvenza, spostavano i beni in aziende "intermedie" create ad hoc intestate e prestanome, e nel frattempo trasferivano le società in rosso in Romania e in Bulgaria. In manette otto persone, maxi operazione della Dia

Svuotavano le società in stato di insolvenza, spostavano i beni in aziende "intermedie" create ad hoc intestate e prestanome, e nel frattempo trasferivano le società in rosso in Romania e in Bulgaria per impedire, così, la dichiarazione di fallimento in Italia  ed il  conseguente esercizio dell’azione penale per il reato di bancarotta fraudolenta. Con l'accusa di riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori e bancarotta fraudolenta sono stati arrestate otto persone (quattro a Piacenza) e denunciate altre quattordici, appartenenti a una vera e propria associazione per delinquere. La Dia di Genova, Milano, Torino e Firenze ha sequestrato numerose società e beni aziendali, conti correnti bancari, fabbricati, beni immobili e mobili registrati, tutti illecitamente accumulati, situati nelle province di La Spezia, Massa Carrara, Milano, Piacenza, Prato, Lodi e Siena, per un valore stimato in oltre150 milioni di euro, tutti riconducibili al gruppo industriale piacentino "Dorini" operante nel settore della vendita e assistenza post-vendita di veicoli commerciali Volvo, con ramificazioni in quello immobiliare e in quello commerciale (il gruppo e leader nelle fabbricazione di cisterne in acciaio). All'alba del 1 settembre è scattato il blitz, la Polstrada oltre ad aver svolto alcuni accertamenti, ha fornito il supporto logistico per gli arresti dei quattro piacentini. 

A dare conto della maxi operazione Grecale Ligure il sostituto procuratore della Repubblica di Piacenza, Roberto Fontana, titolare delle indagini,  il procuratore capo Salvatore Cappelleri, il colonnello capocentro operativo della Dia di Genova Sandro Sandulli e il maggiore della Guardia di Finanza della Dia Nicolino Itri, insieme al comandante della Polstrada Ettore Guidone. Le indagini sono partite nel 2015 quando gli investigatori della Dia si sono accorti di alcune dismissioni di società non eseguite in modo corretto e hanno avviato una serie di accertamenti che in due anni hanno portato alla luce un sodalizio criminale che si avvaleva della collaborazione di un avvocato Pierpaolo Zambella, e di un commercialista, Vittorio Petricciola, che si prestavano a operazioni illecite, una vola nominati curatori fallimentari di diverse società. «Professionisti spregiudicati che avevano anche a che fare con il mondo della criminalità organizzata e in particolare dell''ndrangheta e con la massoneria. Una fitta rete di contatti e relazioni costruiti in anni di attività, lavoro e interessi reciproci», spiega il pm Roberto Fonanta. "Grecale Ligure" si è sviluppata da due precedenti indagini nell’ambito di un procedimento penale della Procura della Repubblica di La Spezia, nei confronti di Domenico Romeo, più altri, per intestazione fittizia di beni, con obiettivo strategico quello di colpire la presenza della realtà criminale mafiosa di matrice calabrese nella provincia di La Spezia. Di qui la seconda fase confluita in due distinti procedimenti penali presso la Procura della Repubblica di La Spezia e di Piacenza, nei confronti dell’imprenditore Riccardo Trusendi e del narcotrafficante legato alla ‘ndrangheta Roberto Piras, nonché delle persone a costoro collegate, per trasferimento fraudolento di valori e bancarotta fraudolenta. Questo segmento investigativo si è concluso con l’esecuzione di complessive sei ordinanze di custodia cautelare. In particolare l'avvocato di La Spezia, aveva rapporti continui con un appartenente alla cosca dell'''ndrangheta Grande Aracri sia a Cutro sia a Reggio Emilia. «Una vicenda che presenta aspetti inquitanti, un intreccio di malaffare e devianza professionale che ha danneggiato anche l'erario per centinaia di migliaia di euro», dichiara Fontana. 

GLI ARRESTI: Angelo Dorini, Carmen Grilli, Pierangelo Dorini, Gian Marco Govi, Petricciola Vittorio, Roberto Piras, Pierpaolo Zambella e Giuseppe Fago. 

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