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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Facsal / Viale Pubblico Passeggio

Panchine rimosse sul Facsal, Dosi: «È una sconfitta per la civiltà»

Il sindaco affida a un social network la replica sulla questione delle panchine rimosse sul Facsal su richiesta di diversi residente, diventate luogo di degrado e inciviltà

Stimolato da alcune considerazioni del giornalista di "Libertà" Giorgio Lambri - accompagnate da diversi commenti di piacentini - sulla sua pagina Facebook, il sindaco Paolo Dosi decide di dire la sua sulle panchine rimosse sul Pubblico Passeggio, diventate da qualche tempo luogo di degrado e inciviltà. La gounta le ha fatte rimuovere dopo molte richieste da parte dei residenti. «Quante panchine - scrive Dosi - sono state tolte a Piacenza in questi anni? Nessuna. Perché abbiamo raccolto la richiesta dei residenti e commercianti di quel tratto del Pubblico Passeggio? Forse ricorderete com'era la zona fino al 2009. In quell'anno l'amministrazione ha concluso l'intervento di riqualificazione di piazzale Libertà. Dopo quell'intervento il tratto del Pubblico Passeggio che insiste su largo Barozzieri si è trasformata da strada segnata dal transito veicolare a via chiusa ma frequentata da molte auto in cerca di parcheggio. Come tutte le vie chiuse, con il tempo si è progressivamente trasformata in luogo frequentato da persone abituate a ritrovarsi senza essere disturbate. Con tutto quello che consegue. Anche in relazione alla collocazione della via in un contesto già di per sè "vivace". L'intervento precedente di Giusy Cafari Panico – “La situazione, d'estate soprattutto, era insostenibile. Degrado, droga, urla, paura per noi donne nel passare dopo il tramonto”,ndr - è più eloquente di qualsiasi descrizione, e rappresenta quello che ci siamo sentiti raccontare in questi mesi da residenti e commercianti. Per questo abbiamo deciso di intervenire, ben sapendo che questa non ė la soluzione perfetta, ma la più praticabile in tempi brevi per limitare e contenere il problema. Per contrastare episodi di inciviltà avremmo dovuto prevedere un presidio fisso nella via, ma credo che si possa immaginare il motivo per cui non siamo in condizione di garantire un servizio di questo tipo.

Devo considerare una sconfitta la rimozione delle panchine? Certo, perché significa che il senso di civiltà nella nostra città non è sufficiente a prevenire o contrastare episodi di inciviltà. Di fronte ai quali, anziché condannare i cittadini che compiono atti incivili, si accusa la polizia municipale o l'amministrazione di non reprimere o prevenire l'inciviltà. Allo stesso modo considero sconfitte quelle installazioni che servono ad evitare comportamenti incivili: le parigine per impedire la sosta sulle piste ciclabili (a breve collocheremo parigine anche lungo la ciclabile di via Torricelle), o la recinzione intorno ai campi giochi e ai parchi urbani. Qualcuno ricorda il dibattito, se ricordo bene nel 2000, quando vennero recintati i giardini Margherita frequentati da spacciatori e tossici? Anche allora l'amministrazione Guidotti venne accusata di un intervento che avrebbe solo spostato il problema e che costituiva una sconfitta per la città. Siamo tutti consapevoli che il problema viene solamente spostato. Avviene anche quando si interviene per limitare la presenza di parcheggiatori abusivi o di prostitute. Nessuno scompare, il problema viene semplicemente delocalizzato. Intervenire significa temperare il problema lì e in quel momento. Contrastare l'inciviltà in una società complessa come la nostra non è semplice. Cerchiamo di sostenere le reti formative e di dotarci di qualche rinforzo e di una riorganizzazione del servizio della polizia municipale. Senza dimenticare quali sono le competenze anche delle forze dell'ordine. Temo che sia difficile risolvere in modo semplice un problema complesso. Ma se qualcuno ritiene di avere delle risposte certe, io rimango in attesa di essere smentito».

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