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Cronaca

L'assessore Papamarenghi rincuora le paritarie: «Il Comune mette a disposizione oltre 400mila euro»

L'assessore alle Politiche Scolastiche e alla Cultura Papamarenghi incontra insegnanti e mamme di bambini delle scuole paritarie e assicura i fondi necessari per dare sollievo alle strutture per la riapertura di settembre

Le scuole paritarie non sono scuole private ma come dice la parola stessa sono parificate a quelle statali e hanno pertanto gli stessi obblighi e gli stessi diritti ma se un bambino della scuola pubblica costa moltissimo, uno di una paritatria no. Nel Piacentino ce ne sono 30, quasi venti solo in città, non sono istituti per ricchi né di élite e raccolgono bambini dai 3 ai 6 anni ma anche elementari e medie con 70 sezioni attive per un totale di circa 2mila unità. Possono essre Fism (che associa e rappresenta le scuole materne cattoliche e di ispirazione cristiana) e non Fism e rischiano grosso. Per le normativa, ancora non definitive del post Covid (distanziamento sociale, spazi etc) molte non riusciranno a riaprire con il rischio concreto di avere 2mila persone che nemmeno le scuole pubbliche potrebbero riassorbire. Sono due in particolare che hanno portato alla luce quando sta accadendo: la Vincenzo dè Paoli di San Lazzaro e quella di Nostra Signora di Lourdes (già duramente colpita dal lutto di don Paolo Camminati per Covid, ora il suo posto è stato preso da don Fabio Galeazzi). Quest'ultima si autofinanzia e non gode di alcun contributo della parrocchia -  in ragione del target a cui si rivolge - né di contributi pubblici, fatti salvi quelli consolidati per il funzionamento di tutte le scuole che di anno in anno vanno sempre diminuendo.

IMG_3862-5Per rendere ulteriormente pubblica la grave situazione che si è già ripercossa ma rischia di avere un impatto ancora maggiore a settembre suelle famiglie, mamme, coordinatrici e insegnanti hanno convocato un incontro al quale ha partecipato anche l'assessore alle Politiche Scolastiche e alla Cultura del comune di Piacenza Jonathan Papamarenghi che dopo aver ascoltato tutto ha annunciato che «Mercoledì 10 giugno in municipio si svolgerà un incontro tra tutte le scuole paritarie per studiare assieme la strategia migliore da adottare per ogni istituto, posto che l'amministrazione ha messo a disposizione oltre a 400mila euro destinati solo alle paritarie che saranno erogati in base alle esigenze e necessità di ognuna entro metà estate. Doveva farlo lo Stato ma non l'ha fatto e allora ci abbiamo pensato noi prendendo questi soldi facendo economia altrove e dai contributi dati alle città più colpite dal Covid dallo Stato, posto che il comune ha 9 milioni di euro di entrate in meno». «Il Comune vuole giocare in prima persona questa partita perché le paritarie offrono un servizio fondamentale che va salvaguardato perché - prosegue - senza formazione non c'è futuro e perché altrettanto importante è poter garantire alle famiglie la parità di scelta. A partire da mercoledì lavoreremo assieme per costruire una soluzione per ogni scuola ad hoc e spero, visto che le cose stanno andando sempre meglio, di garantire l'apertura di tutte con lo stesso numero di bambini che hanno sempre avuto». All'incontro hanno partecipato anche tante mamme preoccupate: «Rischiamo di non poter lavorare e il danno a cascata sarebbe enorme per tante famiglie e il loro bilancio». 

Nel frattempo quella di Nostra Signora di Lourdes lancerà in serata una raccolta firme per salvare la scuola. Queste papamarenghi-5strutture - dice Elena Mezzadri, coordinatrice della scuola, solleva la scuola pubblica in senso stretto di molti oneri, ma se non riaprissimo questi bambini dove potrebbero essere collocati? Da nessuna parte. Le fa eco don Fabio Galeazzi: «Per una parrocchia avere una scuola significa credere nell'annuncio del vangelo e credere in un'educazione che non è privata e quindi non per ricchi. Non è questa la nostra mission e non lo sarà mai». «La situazione non era migliore prima del Covid ma arrabbatandoci anche con il sostegno di tanti genitori ce l'abbiamo sempre fatta ma ora siamo allo stremo. Perché i nidi convenzionati ricevano soldi che noi paritarie non riceviamo pur avendo gli stessi diritti? E se si alzassero le rette chi potrà permettersi questa scuola? Abbiamo il dovere di impedirlo», dice Adriana di Leo (coordinamento pedagogico di rete delle scuole dell'infanzia paritarie aderenti alla Fism).  Oltre all'apertura a settembre e sulle incertezze che fanno navigare a vista si innesta la vicenda dei centri estivi, su questo Papamarenghi ha illustrato il bando che li finanzia e al quale possono aderire le paritarie garantendo così un'ulteriore copertura e sollievo e dando ancora una volta il segnale che il Comune c'è.  

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