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Cronaca

Centro animali dello Stirone, nel 2011 stop ai fondi: "Sarà disastroso"

Lancia l'allarme una lettrice che segnala come, il prossimo anno, le Province di Parma e Piacenza non sovvenzioneranno più il Centro recupero animali dello Stirone: "Le donazioni sono insufficienti"

Parco dello Stirone, stop ai fondi. L'allarme arriva da una giovanissima lettrice, Lia Stefania Croci, che segnala come, nel 2011, il Centro recupero di animali selvatici "Le civette" di Scipione Ponte potrebbe sopravvivere solamente grazie alla generosità delle donazioni private. Le Province di Parma e Piacenza, infatti, non sovvenzioneranno più la struttura (nella foto uno scorcio).

IL CENTRO - "Nello spazio di dieci giorni nel mese di luglio mia madre - scrive Stefania - ha trovato ben due rondoni (specie protetta di uccello migrante): uno a Fiorenzuola d'Arda, l'altro nel comune di Finale Ligure. Il primo aveva un evidente handicap: infatti aveva un'ala più piccola dell'altra, il secondo, invece era ancora piccolo e, secondo una nostra ipotesi, era caduto dal nido. Appena trovati, entrambi gli uccelli erano in fin di vita ed è per questo che mia madre li portò al Centro recupero animali selvatici "Le Civette", che si trova nella località di Scipione Ponte, a Salsomaggiore Terme (Pr) ed ebbe occasione di parlare con una ragazza volontaria del Parco".

VETERINARI E OPERAI SENZA SOVVENZIONI - "Scoprendo che quest'anno i fondi - continua la missiva -, erogati dalle province di Parma e Piacenza, erano stati tagliati e che l'anno prossimo, nel 2011, i fondi saranno tagliati del tutto. In questo modo il Centro dovrà contare sulle (scarse) donazioni per salvare e curare ogni anno circa 500 uccelli appartenenti a specie in pericolo, e peggio ancora in via di estinzione. I fondi stanziati dalle due province permettono al Centro di comperare strutture, alimenti e medicinali per gli animali, per pagare i veterinari e 5 operai, di cui 3 sono pagati e due lavorano in modo volontario e occasionalmente. Gli operai pagati lavorano 7 giorni alla settimana per almeno 12 ore al giorno. I fondi, quindi, sono indispensabili. Le persone sono libere di offrire soldi, alimenti, giornali vecchi, scatole di cartone, legno, tappeti di erba, ecc. Purtroppo le offerte sono insufficienti".

"SPECIE CHE RISCHIANO L'ESTINZIONE" - "Questo problema potrebbe essere risolto anche con un maggior pubblicità. Il Parco nazionale di Ponte Scipione (denominato "Centro recupero animali selvatici "Le Civette") - conclude la lettera - è in collaborazione con un altro parco che cura mammiferi, rettili e pipistrelli, che si trova a Sala Baganza (Pr). Voglio ancora precisare che il lavoro svolto dal Parco a Ponte Scipione è molto importante, tutela la biodiversità e i rapaci da loro curati sono specie protette che corrono il rischio dell'estinzione". Noi riportiamo l'appello, sperando che non cada a vuoto "nelle alte sfere".

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