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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Montella interrogato di nuovo per ore in carcere

Caso Levante, l'appuntato di via Caccialupo ancora davanti ai pm. Perizia sui telefoni e i computer degli arrestati, saranno copiate le memorie.Sfilata di avvocati in procura per l’accertamento tecnico che sarà svolto da un ingegnere milanese

Mentre sono ripresi da giorni gli interrogatori di alcuni degli arrestati nell’operazione Odysseus, l’appuntato Giuseppe Montella, difeso dall’avvocato Emanuele Solari, il 10 agosto è stato nuovamente ascoltato dai magistrati, per diverse ore, nel carcere piacentino delle Novate. 

Lunedì mattina 10 agosto è stato anche nominato il perito della procura che dovrà eseguire la copia forense di tutti i dispositivi elettronici (soprattutto smartphone e computer) sia personali sia quelli utilizzati in servizio, tra cui quelli della stazione Levante in via Cacciaulpo. A fare una copia fedele di tutto il contenuto dei device elettronici sarà un ingegnere di Milano, Alessandro Borra. I difensori dei carabinieri arrestati e di altri civili coinvolti nell’inchiesta hanno ora sette giorni di tempo per nominare un loro perito di parte.

ascanio sforza fogliani angelo rovegno romina cattivelli bordi carlo-2Intanto, non si ferma il lavoro dei pm Matteo Centini e Antonio Colonna, che procedono a spron battuto. La sensazione che aleggia è che si sia in una fase importante che potrebbe portare a sviluppi consistenti dell’inchiesta. E alcuni di questi ci sono già stati, con nuove persone indagate, tra cui altri militari dell’Arma. Gli investigatori della Guardia di finanza e della Sezione investigativa della polizia locale stanno ascoltando numerose persone che, in qualche modo, hanno avuto a che fare con il giro di droga che, secondo le accuse, sarebbe stato creato da alcuni carabinieri della stazione Levante. Ma ad essere ascoltati sono anche altri cittadini che affermano di aver subìto ingiustizie e violenze da quei carabinieri.

Tutto il materiale recuperato da questi interrogatori fiume viene vagliato dai due magistrati che devono svolgere verifiche e trovare riscontri a quanto viene loro detto.

Nel frattempo, resta fermo l’incidente probatorio, chiesto per primi dagli avvocati Pierpaolo Rivello e Mariapaola Marro - difensori dell’appuntato Angelo Esposito - ma non ancora svolto, perché manca la decisione - potrebbe essere attesa in settimana - del giudice per le indagini preliminari, Luca Milani. E sul fronte delle difese, si registra l’ingresso di due avvocati, Carlo Bordi e Ascanio Sforza Fogliani, che assistono Tiziano Gherardi. Quest’ultimo, secondo gli inquirenti avrebbe fatto parte del vertice della piramide del gruppo, di carabinieri e spacciatori alleati tra loro, con il carabiniere Montella e con Daniele Giardino.

Nell’inchiesta coordinata dal procuratore capo Grazia Pradella, sono finiti dieci carabinieri: cinque in carcere, uno agli arresti domiciliari e altri quattro hanno ricevuto misure cautela come obbligo di firma o di dimora. Con i militari, sono coinvolte altre 13 persone, tra militari e civili, per reati legato allo spaccio di stupefacenti. I carabinieri sono tutti sospesi dal servizio, mentre la procura militare di Verona ha aperto un fascicolo per valutare eventuali reati militari. Intanto, anche l’Arma ha avviato un’indagine interna e sta valutando le prime sanzioni disciplinari.

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