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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Per un Expo che vuole parlare ai giovani serve recuperare la memoria e la tradizione

Presentato alla Faggiola, dove vive il genius loci dell'agricoltura piacentina, il quaderno riservato agli allievi delle elementari per ricordare il cammino dei salumi piacentini nella storia

Se è vero che le scuole elementari di Parma non hanno potuto (o voluto) ancora rispondere, resta però la straordinaria adesione di quelle di Milano (oltre 40), Pavia, Lodi, tutte entusiaste di poter svolgere delle elezioni con la tecnologa Alessandra Scansani e la sua equipe per parlare della storia e delle peculiarità organolettiche dei tre salumi Dop piacentini, racchiusa in un’agile ed accattivante quaderno presentato oggi presso la Faggiola di Gariga.

“Una struttura che si candida, come ha auspicato il presidente Roberto Belli alla presenza di Silvio Ferrari, coordinatore del progetto “Piacenza per Expo 2015”, per diventare un laboratorio permanente di educazione alimentare per tutte le scuole”; “questo perché- ha ribadito lo stesso Ferrari- si comincia da bambini a recuperare ed apprezzare ciò che abbiamo in un territorio, che va fatto scoprire anche per i suoi valori. Expo- ha detto- deve diventare un lascito e le esperienze didattiche in Piazzetta a Expo, possono essere trasferite proprio alla Faggiola perché noi vogliamo stimolare i bambini ad una logica del fare”.

Di gap generazionale ha parlato il presidente del Consorzio salumi Dop Antonio Grossetti per il quale “si è verificato uno stacco, una frattura tra le precedenti generazioni che potevano contare sugli anziani per conoscere e perpetuare ritmi e riti delle stagioni (come appunto la lavorazione del maiale e le fasi successive di stagionatura) e l’attuale. Ma i giovani sono il nostro futuro e noi, artigiani di talento, dobbiamo affidarci a strumenti didattici attivi come andare nelle scuole o a pubblicazioni come questo “quaderno” per far conoscere tutta la grande tradizione di una norcineria che ha saputo sposare in modo mirabile tradizione ed innovazione, ottenendo per questo (unici nel Vecchio Continente) dall’Europa il riconoscimento Dop per tre salumi, coppa, pancetta e salame”.

Il “quaderno” dunque come testimonianza che parla ai più giovani, in un linguaggio efficace ed accattivante, mai sciatto, come possono essere le parole delle maestre della scuola elementare che l’hanno redatto, Arianna Belli e Silvana Sgorbati, con il supporto grafico di Andrea Sala, le illustrazioni di Francesca Ferrero, la consulenza tecnica di Alessandra Scansani e la segreteria organizzativa di Lorella Ferrari, una pubblicazione (realizzata con il contributo del Mipaf) che verrà appunto distribuito ed illustrato in numerosissime scuole elementari delle regioni a noi limitrofe.

Il quaderno corredato di graziosi disegni ripercorre la lunga storia dei salumi, dalla preistoria (con la conservazione delle carni di maiale) al medioevo, fino alla valorizzazione di quelli stagionati che ne fece il Cardinale Alberoni, il primo ambasciatore delle eccellenze della nostra terra. Completano il quadro le “carte di identità” organolettiche dei tre Dop e le modalità dei lettura ed il significato dei marchi che ne garantiscono qualità e salubrità.

Si tratta del primo momento di  numerose iniziative che il Consorzio salumi intende adottare per la valorizzazione dei nostri prodotti Dop e quindi del suo territorio, in vista di Expo 2015. Non a caso proprio in contemporanea alla Faggiola la classe 4° dell’Istituto Alberghiero assisteva ad una lezione di degustazione guidata con la tecnologa dott. Scansani, mentre una classe delle elementari metteva “le mani in pasta” per predisporre, sotto la guida delle maestre e della cuoca della Faggiola signora Ornella, gustosi pisarèi e fasò.

Apprendere insomma bene oggi per perpetuare le nostre tradizioni nel prossimo futuro, superando i “distacchi generazioni”, quelli dovuti, come ha ricordato il pedagogista Pierpaolo Triani, “a chi oggi ha un rapporto con il mondo del tutto diverso grazie agli strumenti tecnologici. Per questo l’educazione richiede un comune sforzo intergenerazionale che stimoli conoscenza ed interesse”.

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