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Cronaca

Garante dei pendolari, Peri: «Bocce ferme in attesa di chiarimenti da parte dello Stato»

L'assessore regionale ai trasporti Alfredo Peri risponde all'interpellanza del consigliere di Forza Italia Andrea Pollastri sulla creazione della figura del garante dei pendolari, già avvenuta in Lombardia

«Quella del garante dei pendolari è una figura che manca e che andrebbe creata nell’interesse di chi utilizza i mezzi di trasporto pubblici, oggetto di continui disservizi». A dirlo è Andrea Pollastri (FI-PdL) in riferimento al ruolo “Garante dei pendolari”, che sta per essere creato in Lombardia. Esso dovrebbe verificare la qualità del servizio, consultare le associazioni di consumatori e utenti, intervenire, anche di propria iniziativa, in caso di atti della Pubblica amministrazione ritenuti irregolari o illegittimi, provvedere alle pratiche relative ai rimborsi, provvedere all’adeguamento del servizio ferroviario in relazione all’evento Expo 2015. Per ridurre i costi non si tratterebbe di creare una nuova figura istituzionale, bensì di assegnare queste competenze al Difensore Civico già esistente, senza compensi aggiuntivi. In Emilia-Romagna, nel 2011, al Difensore Civico erano state assegnate anche le funzioni di garanzia per quanto riguarda l'infanzia ed i carcerati, per questo il Consigliere, con un’interpellanza, aveva chiesto alla Giunta di provvedere ad aggiungere anche quella per i pendolari, sulla scorta di ciò che si sta facendo a Milano.

«Da tempo i cittadini dell'Emilia Romagna – ha risposto l’assessore ai Trasporti Alfredo Peri - possono rivolgersi al Difensore Civico nel caso in cui ritengano necessaria una tutela dei loro diritti, e nessuno tra i collaboratori a tutti i livelli, si è mai sottratto al confronto con gli utenti (ricordo che siamo una delle poche Regioni che prevedono per legge un Comitato degli utenti ferroviari), né è stato mai negato il supporto a richieste di tutela degli utenti presso le Imprese Ferroviarie o i Gestori dell'infrastruttura». Inoltre, a quanto ha riferito l’asssessore, la materia è in corso di riesame da parte del Governo e del Parlamento. «Il Decreto Legislativo 70 del 2014 individua nell'A.R.T. (Autorità di Regolazione dei Trasporti) l'organismo responsabile dell'applicazione del Regolamento Europeo che disciplina i diritti e i doveri dei passeggeri del trasporto ferroviario, dell'accertamento delle violazioni e dell'irrogazione delle sanzioni, nonché di effettuare monitoraggi e indagini conoscitive. In questo quadro si sta profilando anche un nuovo ruolo delle Regioni, a oggi non ancora delineato in modo definitivo, relativamente a due aspetti: la gestione dei reclami inoltrati alle competenti strutture regionali, per cui c’è però un conflitto di competenza con gli organi nazionali, e l'utilizzo delle somme derivanti dal pagamento delle sanzioni, che confluiranno in un apposito fondo presso il Ministero ma che in parte dovrebbero spettare anche alle Regioni, anche se non è chiaro in che proporzioni».

In attesa di un chiarimento da parte dello Stato la Regione è ferma. «È un vero peccato – commenta Pollastri – che si sia perso tempo prezioso preferendo continuare a dire che “siamo i più bravi del mondo” invece di ascoltare le (giuste) proteste delle Associazioni pendolari e di tradurle in azioni legali forti, come quella lombarda, che avrebbero permesso davvero di far valere le ragioni di chi viaggia presso Trenitalia, sempre sorda alle varie richieste che provengono dagli utenti. In ciò l’Amministrazione Regionale ha confermato la totale sudditanza a Trenitalia di cui più volte l’hanno tacciata le Associazioni pendolari: il nuovo Contratto di Servizio avrebbe potuto essere l’occasione buona per ottenere un miglioramento del servizio ma si è preferito rimandarlo di (almeno) un anno».

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